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Un ragazzo poco più che maggiorenne, in evidente stato confusionale, è stato soccorso in strada intorno alla mezzanotte di mercoledì da un’ambulanza del 118 dietro segnalazione di un passante.
Trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Parma è stato trattato dai sanitari e sembrava che la sua crisi si stesse risolvendo quando, intorno alle 6 di giovedì mattina, ha iniziato improvvisamente ad andare in escandescenza, perdendo completamente il controllo.
Agli insulti agli operatori sono seguiti danneggiamenti a quello che ha trovato vicino a lui, accompagnati da comportamenti osceni e atti di aggressione.
Il personale in servizio ha attivato tutte le procedure predisposte internamente dall’Azienda e, con il supporto delle forze dell’ordine prontamente intervenute in Pronto soccorso, è riuscito a contenere il giovane che è poi stato affidato ai servizi psichiatrici da cui era già seguito.
Dall’inizio dell’anno sono state 21 le segnalazioni di aggressioni fisiche e verbali arrivate dagli operatori del Pronto Soccorso di Parma, di cui 18 verbali e tre fisiche.
“Innanzitutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà più sincera e affettuosa al personale che ha subìto questa inaccettabile aggressione – dichiarano Nunziata D’Abbiero, direttrice sanitaria Azienda ospedaliero-universitaria accorsa in Pronto soccorso con Isabella Raboini, direttrice delle Professioni sanitarie –. Siamo vicine a tutto il personale dell’emergenza urgenza esposto ad aggressioni che purtroppo si verificano soprattutto nei pronto soccorsi degli ospedali italiani”.
L’Azienda ospedaliero-universitaria ha attivato, da quattro anni, un piano di prevenzione e sicurezza per tutelare cittadini, operatori e apparecchiature che prevede, oltre a una procedura di intervento, anche un potenziamento dei sistemi di vigilanza e controllo in tutta l’area del Maggiore.
Nell’area del Pronto soccorso sono installate telecamere, oltre a pulsanti antipanico che, una volta premuti, fanno scattare l’allarme con il conseguente intervento sul posto del servizio di vigilanza presente all’interno dell’Ospedale. Così come è stato implementato il posto di polizia interno.
“Come direzioni sanitarie – precisano Pietro Pellegrini e Nunziata D’Abbiero – è una priorità la tutela dei nostri operatori e la loro formazione per farli lavorare in assoluta sicurezza. Rafforzeremo – concludono i direttori sanitari di Azienda Usl e Azienda ospedaliero-universitaria di Parma – le azioni già intraprese affinché i nostri medici, infermieri e oss possano sentirsi sicuri anche in situazioni complesse che richiedono risposte professionali e umane appropriate. Andremo avanti su questa strada, grazie alla collaborazione e al contributo di tutte le istituzioni in campo”.