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Underdog è un termine anglosassone di uso sportivo, che la politica ha preso in prestito. Definisce lo sfavorito al cospetto di chi, sulla carta, ha il vento del pronostico nelle vele. Per forza, per censo, o per senso comune. L’underdog suscita di per sé empatia. Perché è la condizione di svantaggio in cui ciascun essere umano, almeno una volta nella vita, o, spesso, per tutta la vita, è più o meno convinto di essere.