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SIENA – Sacchi a pelo addossati al muro del parcheggio coperto “Duomo”. Quando le macchine accendono i fari, illuminano un gruppo di profughi pachistani attaccati ai cellulari. Dormono qui da mesi, un riparo di fortuna ben noto a tutti, non lontano dalla questura. È una di quelle piccole onde che infrangono le acque tranquille di Siena, la fu città perfetta.