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Nuovo schiaffo dell’Europa all’Italia. A conferma del fatto che il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo su cui i 27 non hanno ancora trovato l’accordo non soddisferà affatto le richieste italiane, arriva un chiarimento della presidenza svedese che sta mediando sulla bozza. “Sia chiaro: il ricollocamento obbligatorio non era, non è e non sarà nella proposta”, scrive la ministra per la Migrazione svedese Maria Malmer Stenergard in un tweet rilanciato dalla commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson.
Dunque, la proposta di mediazione della presidenza svedese del Consiglio Ue sul nuovo Patto Ue sulla migrazione e l’asilo non prevede alcuna ipotesi di ricollocamento obbligatorio dei migranti dai Paesi di primo arrivo verso gli altri Stati europei. Che è invece il cuore delle richieste dell’Italia che da anni, invano, chiede che le persone che sbarcano sulle nostre coste debbano obbligatoriamente essere redistribuite in tutti gli Stati europei visto che il meccanismo di solidarietà volontaria ha prodotto risultati assolutamenti insoddisfacenti con il ricollocamento di poche centinaia di migranti a fronte di migliaia di arrivi.
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dal nostro corrispondente Claudio Tito
“La solidarietà obbligatoria è un’altra cosa”, ha aggiunto Stenergard citando una parte della proposta che la ministra ritiene sia stata fraintesa. “I Paesi di primo ingresso hanno bisogno di sostegno nel loro importante lavoro di gestione delle frontiere esterne. Ma il trasferimento obbligatorio è fuori discussione”, ha proseguito. Riassumendo il concetto, ha concluso che per “solidarietà obbligatoria” si intende un “contributo con denaro o rafforzamento delle capacità” mentre per “ricollocamento obbligatorio”, escluso nella proposta, si intente “accoglienza obbligatoria dei richiedenti asilo”.