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E’ stata accolta dal Tar di Trento la domanda cautelare proposta da diverse associazioni animaliste per la sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4, ritenuta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi avvenuta lo scorso 5 aprile nei boschi di Caldes. Lo stop all’abbattimento sarà efficace fino al 27 giugno, termine ultimo per le parti per proporre motivi aggiuntivi, mentre l’udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.
“Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav depositerà l’approfondimento richiesto del progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese” fa sapere la Lav in un comunicato.
Pericolosità non accertata a pieno
Per il Tar la pericolosità dell’orsa Jj4 nn è stata pienamente accertata. “La misura dell’abbattimento consegue all’affermazione della pericolosità dell’animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareri dell’Ispra” visto che “nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo”, precisano i giudici amministrativi.
“Sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell’orsa (…)tuttavia non v’è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (…) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell’esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche”, hanno aggiunto i magistrati.
Entro il “27 giugno 2023” le associazioni animaliste e ambientaliste che si oppongono all’abbattimento dell’orsa JJ4 e il Ministero dell’Ambiente devono “attivarsi per formulare alla Provincia di Trento concrete proposte di trasferimento dell’orsa” in “idonea struttura” in Italia o in “Stato estero” come alternativa all’abbattimento e alla ‘prigionià nel centro Casteller, trovando anche le “risorse necessarie per realizzare il trasferimento, non potendo i relativi oneri gravare sulla Provincia di Trento”, si legge ancora nel provvedimento. Per i giudici Fulvio Rocco (presidente), Carlo Polidori e Antonia Tassinari ministero e associazioni – Lav e Lega per l’abolizione della Caccia quelle che avevano impugnato l’ordinanza del presidente della Pat, Maurizio Fugatti – possono agire “sinergicamente o ciascuno nel proprio ambito” come già avvenuto in passato per l’orsa Dj3, “trasferita in una riserva tedesca” e dell’orso M57, portato in Ungheria.
Fugatti: abbattimento decisione legittima
“Alla luce delle ordinanze pubblicate stamani – commenta il presidente della Pat Fugatti – emerge come la Provincia abbia svolto la propria istruttoria alla base dei provvedimenti adottati per gli orsi pericolosi, JJ4 (responsabile dell’uccisione di Andrea Papi), e MJ5 (che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi), in maniera ragionevolmente approfondita. Una conferma della validità delle decisioni adottate per garantire in primo luogo l’incolumità delle persone e la gestione degli animali problematici. Sostanzialmente – conclude il presidente – traspare dai provvedimenti del Tar la legittimità della decisione di abbattimento, che la Provincia ha adottato proprio sulla base di questa approfondita istruttoria”.