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L’Aula del Senato ha dato il via libera alle dimissioni di Carlo Cottarelli. Palazzo Madama ha accolto la decisione dell’economista con 113 voti a favore, 31 contrari e 3 astenuti. “Voglio ringraziare il Partito democratico per aver capito le mie motivazioni e anche la maggioranza per non aver allungato questa cosa”, ha aggiunto alla fine del voto. “Scusate se io vado a fare un altro lavoro, il Parlamento è il baluardo della democrazia in Italia”. Cottarelli, eletto con il Pd senza tuttavia essere iscritto, aveva annunciato le sue dimissioni da Palazzo Madama in polemica con la nuova segreteria dem. “E innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schleinabbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo”, aveva scritto in una lettera a Repubblica.
“Ventidue giorni fa ho presentato le mie dimissioni dal Senato dopo aver ricevuto l’offerta dall’università cattolica di Milano di dirigere un programma di educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle superiore di tutta Italia”. Cottarelli, durante il suo discorso all’Aula, ha spiegato che il nuovo incarico consiste nell’organizzare gli incontri da parte di personaggi importanti con gli insegnanti e con gli studenti, per offrire uno spunto sul futuro professionale. Ha precisato, inoltre, che il suo contributo sarà “svolto a titolo gratuito, da parte di tutti i partecipanti”. Secono l’economista il nuovo incarico sarebbe “incompatibile con il lavoro da senatore”. “Sono arrivato alla conclusione – ha continuato – che era più uitle al paese se andavo a dirigere questo programma. Non credo di aver fatto male qui come senatore, anche con il vostro aiuto, anche se il clima è un po’ troppo conflittuale per le mie corde”. Anche nelle lettera a Repubblica Cottarelli aveva sostenuto di non ritrovarsi nella “forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione”.
Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha ringraziato Cottarelli “per il lavoro quotidiano e puntuale fatto in questi mesi”. E ha aggiunto: “La sua scelta, che ci impoverisce e che ci toglie qualcosa, è un esempio a tutti coloro che quando decidono di lasciare dimenticano le comunità che hanno loro consentito di entrare in Parlamento e scelgono altre strade”.