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ROMA – Prima potevano guadagnare anche più di 300mila euro all’anno grazie a gettoni di presenza e stipendio base. Tutto questo per 20 consiglieri “togati”, perché nella vita sono giudici o pubblici ministeri, “prestati” per quattro anni al Csm dopo l’elezione da parte dei colleghi. Mentre i 10 consiglieri “laici” sono eletti dal Parlamento. Tra questi anche il vice presidente, oggi l’avvocato Fabio Pinelli.