[ Leggi dalla fonte originale]
È sempre Silvio Berlusconi il politico più ricco d’Italia, il ‘Paperone’ del Palazzo. Con un imponibile di circa 18 milioni di euro denunciati al fisco si conferma il ‘numero 1’ per patrimonio (soldi, azioni ville e auto), nel Parlamento italiano e a Bruxelles, ma anche tra i leader di partito e di governo.
Spulciando l’ultima dichiarazione dei redditi, quella relativa al periodo di imposta 2021 e consegnata nel 2022, contenuta nell’anagrafe patrimoniale dei senatori e visionata dall’Adnkronos, si scopre che l’ex premier (eurodeputato di Forza Italia dal 2019), ha percepito per l’esattezza 17 milioni 697 mila 119 euro, ben 32 milioni di euro circa in meno rispetto a quelli incassati l’anno precedente (50 milioni 661mila 390 euro).
Dichiarazione dei redditi in ritardo
Tra i big dei partiti mancava solo lui all’appello: l’ex premier, allo stato, era unico leader a non avere ancora reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Tutta la documentazione (le proprie dichiarazioni patrimoniali, quelle dei redditi e le spese sostenute durante la campagna elettorale), infatti, doveva essere depositata in Senato e resa pubblica nella scheda personale del senatore sul sito internet della istituzione entro tre mesi dalla sua proclamazione, secondo un obbligo di trasparenza previsto dalla legge numero 442 del 1982. Il termine ultimo entro cui effettuare il deposito era quello del 13 gennaio 2023 e fino a qualche giorno fa il presidente di FI non aveva ancora reso pubblico nessuno dei documenti richiesti, tenendo riservata la sua condizione economica e reddituale.
Berlusconi da sempre il più ricco
Berlusconi è sempre stato al top della classifica dei più facoltosi nelle aule parlamentari. Nel dettaglio, nel 2018, quando è tornato a comparire nella ‘lista’ in quanto leader di FI dopo essere stato assente qualche anno per la decadenza dalla carica di senatore per effetto della legge Severino (nel novembre 2013), ha percepito (in relazione al periodo di imposta 2017) 48 milioni 011 mila 267 euro, sbaragliando la concorrenza, alla Camera, al Senato e alla presidenza del Consiglio (Conte premier, solo per fare un esempio, si fermava a 370mila euro). Nel 2019 lo ‘stipendio’ del numero azzurro è rimasto sostanzialmente invariato, pari a 48 milioni 022mila 126 euro (riferito al ‘periodo d’impostà 2018). È diminuito nel periodo d’imposto successivo arrivando ai 47milioni 492 mila 818 euro incassati nel 2020 da eurodeputato, con un ammanco di poco più di 500mila euro rispetto all’esercizio precedente, come certificato dalla dichiarazione dei redditi, firmata il 20 gennaio 2021. Per l’anno 2021 invece lo ‘stipendiò si è accresciuto di oltre 3 milioni di euro: il leader forzista ha incassato 50 milioni 661mila 390 euro.
Il patrimonio
Oltre ai circa 18 milioni di euro denunciati al fisco nell’ultima dichiarazione dei redditi, fanno parte del ‘tesoretto’ di Silvio Berlusconi una serie di beni mobili e immobili. Per la maggior parte il patrimonio è rimasto invariato. Ma c’è anche qualche novità. L’ex premier, si legge nell’anagrafe patrimoniale dei parlamentari, ha mantenuto tre imbarcazioni extra lusso: la ‘San Maurizio’ di 17 cavalli fiscali (comprata nel 1977), il ‘Magnum 70’ (del ’90) e la barca a vela ‘Principessa vai via’ (del 1965). Quest’ultima, raccontano, sarebbe stata venduta negli anni scorsi al patron di Mediolanum, Ennio Doris, ma ora è tornata tra le proprietà del leader azzurro.
Il leader forzista non ha più auto: ha dismesso l’Audi A6 immatricolata nel 2006, dichiarata in precedenza. Invariato resta il pacchetto titoli dell’imprenditore brianzolo, tutto ‘italiano’: parliamo di 5.174.000 azioni della ‘Dolcedrago spa’ con sede a Segrate; 2.444.144 azioni della ‘Holding italiana prima spa’ con sede sempre a Segrate; 2.199.600 della ‘Holding italiana seconda spa’. Nel portafoglio del Cav poi ci sono 1.193.400 quote della ‘Holding italiana terza spa’; 1.095.140 azioni della ‘Holding italiana ottava spa’, 200 azioni della Banca popolare sviluppo di Napoli e 896 mila titoli della Banca popolare di Sondrio. Tra le new entry finanziarie, 990 mila azioni di ‘Forza 5 s.s.’ con sede a Segrate. Berlusconi ha conservato poi la presidenza del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Berlusconi- Onlus dedicata al padre.
Le ville
Oltre a un nutrito pacchetto azionario e a tre imbarcazioni extra lusso, non manca la proprietà di varie ville, in Italia e all’estero. Andiamo con ordine. Secondo la più recente ‘dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale’, il Cav ha mantenuto nella sua disponibilità sei fabbricati, di cui tre a Milano: uno comprende 2 appartamenti, un altro due box, l’ultimo include, invece, 3 appartamenti. Non è specificato dove si trovino, ma verosimilmente tra questi beni ci sarebbe la storica residenza di via Rovani e l’abitazione di viale San Gimignano, dove viveva l’amatissima mamma Rosa scomparsa nel febbraio 2008 e dove il leader forzista conserva la residenza.
L’ex premier si è tenuto pure il fabbricato a Lesa, in provincia di Novara, dove c’è Villa Campari, sul Lago Maggiore. Berlusconi possiede, inoltre, una magione ad Antigua (oltre a un terreno) e un altro fabbricato a Lampedusa, l’ex villa ‘Due Palme’, acquistata nel 2011. Non c’è più traccia, invece, di ‘Villa Maria’, a Rogoredo di Casatenovo, dove ha vissuto con l’allora compagna Francesca Pascale. Secondo gli ultimi boatos raccolti in ambienti azzurri, infatti, questa proprietà sarebbe stata venduta. Nell’elenco degli immobili mancano pure Villa San Martino ad Arcore, in Brianza, dal ’74 a residenza per antonomasia dell’imprenditore brianzolo e il buen retiro sardo di Villa La Certosa.