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La cronaca degli ultimi giorni è impressionante, perché dà l’idea di una progressione. E di un’allergia crescente ai controlli, ai poteri terzi e neutrali, al sistema di check&balances che fanno la differenza fra una democrazia liberale e una illiberale (secondo la celebre auto-definizione di Orban). L’insofferenza e la scure della maggioranza prima o poi tocca a tutti: la Banca d’Italia, la Corte dei conti, la magistratura, la Rai, la commissione europea.