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Creano un “Tribunale popolare” e notificano false denunce a pubblici ufficiali e professionisti: tre complottisti indagati

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Potrebbe sembrare uno scherzo, una goliardata. O, ancora, una delle tante derive complottiste che, soprattutto dal periodo Covid, abbiamo imparato a conoscere. Se non fosse che i membri dell’autoproclamato “Tribunale popolare terra lombarda” si presentavano sui luoghi di lavoro dei professionisti che, a loro dire, dovevano essere processati notificando falsi provvedimenti giudiziari. Vestiti con finte uniformi si presentavano come ‘guardie popolari’, cercando di spaventare le persone a cui consegnavano gli atti. Per loro niente carta di identità o documenti simili, ma “lasciapassare universali”. All’ingresso delle loro case avevano affisso cartelli che le definivano “sede diplomatica, ambasciata di diritto naturale e internazionale. Ogni sua violazione è considerata un atto di belligeranza per invasione di una terra estera. I trasgressori verranno processati presso i tribunali popolari e militari”.

Uno spauracchio che evidentemente non è bastato. Adesso tre di queste ‘guardie popolari’, tutti uomini tra i 47 e i 57 anni residenti tra le province di Bergamo, Milano e Novara, sono stati indagati dalla procura di Bergamo per i reati di usurpazione di funzioni pubbliche e minaccia a pubblico ufficiale. Oggi le loro abitazioni sono state perquisite da agenti della Digos di Bergamo e del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Lombardia della polizia di Stato.

I tre fanno parte, appunto, di un autoproclamato ‘Tribunale Popolare Terra Lombarda’, organismo giuridicamente inesistente, “ma nelle intenzioni degli indagati e dei loro sodali, i quali condividono teorie di natura complottista che hanno alla base il disconoscimento di ogni istituzione, vero e proprio organo giudicante deputato a difendere i propri esponenti, definiti ‘uomini vivi o naturali’, dai soprusi subiti da provvedimenti di natura amministrativa o giudiziaria che a vario titolo li coinvolgono”, spiega la questura.

I destinatari delle perquisizioni, in concorso con altre persone ancora in corso di identificazione, si erano spinti addirittura a notificare alcuni falsi provvedimenti di natura giudiziaria emanati dal fantomatico Tribunale popolare presso studi e luoghi di lavoro di professionisti situati nella provincia di Bergamo.

E basta cercare in Rete per trovare il sito del “Tribunale popolare” che con un pop-up avverte subito: “Il Governo italiano, illegale e illegittimo, è una succursale di una Corporazione di natura privatistica statunitense, denominata U.S., preclusa de jure (Bankrupt U.S. signed by Donald J. Trump, May 4, 2020, President/Chief Executive Officer of the UNITED STATES). Conseguentemente le Forze Armate e le Forze di Polizia italiane, dotate di armamento da guerra, sono illegittimamente in stato di belligeranza permanente (conflitto armato) contro la popolazione civile (Art. 20 trattato lungo di Malta, Art. 6 Libro 1° Legge Penale Militare di Guerra, 4° Cap. USC 1 §§1, 2, 3. Es. Ord. 10834 the August 21th 1959 of D. D. Eisenhower. Fed. Reg. n. 24 FR6865. US Army n. 260-10. 34 Ops. Avv. Gen. 483, 485). Se hai un famigliare militare o agente hai un nemico conclamato in casa, un inconsapevole potenziale criminale su commissione per subordinazione, ricatto e schiavitù per mezzo del vile denaro, che agisce nella totale illegalità, illegittimità, incoscienza e inconsapevolezza”. Appunto, potrebbe sembrare una goliardata: ma i “nemici” del presunto tribunale venivano anche schedati, in un elenco che contiene decine di nomi.

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