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Si porta dietro uno strascico l’assemblea nazionale di Italia Viva di Napoli. I deputati Elena Bonetti e Luigi Marattin accusano in sostanza Matteo Renzi di aver compiuto uno strappo, nominando Raffaella Paita coordinatore nazionale. La designazione, spiegano, è arrivata “alla fine dell’assemblea” quando “non era più possibile intervenire”. E ha creato quella che definiscono “una situazione strana”: “Gli iscritti – affermano Bonetti e Marattin – possono scegliere il coordinatore comunale, provinciale e regionale. Ma non quello nazionale. Che, prima ancora di ogni modifica statutaria che istituisca quel ruolo (ora non presente), viene nominato senza discussione né informazione preventiva”.
I due esponenti premettono di non voler polemizzare, ma chiedono che a ottobre, momento dei congressi locali, si proceda ad un voto. Una proposta che, precisano, avrebbero fatto in assemblea ieri “se la nomina di un coordinatore fosse stata annunciata all’inizio e non alla fine”.
La replica arriva con una nota di Iv: “La nomina di Paita rientra nei poteri statutari organizzativi e politici del presidente”, che è Matteo Renzi, “e non necessita di alcuna comunicazione formale”. E c’è una chiosa appuntita: “Stupisce – si legge nella nota – che si faccia un’assemblea per lunghe ore e due autorevoli dirigenti nazionali non intervengano nel merito di un dibattito che ha toccato molti temi come le tasse, la demografia, l’Europa, la sicurezza. Sarebbe stato prezioso ascoltare dal vivo le considerazioni di Luigi e Elena (Marattin e Bonetti, ndr) su questi punti anziché limitarsi a leggere un tweet su questioni formali il giorno dopo. Peccato. Nel merito la proposta di accelerare il congresso – che anche altri hanno fatto nel corso del dibattito di ieri – sarà molto volentieri discussa dalla commissione per il regolamento congressuale di cui Marattin e Bonetti saranno formalmente invitati a far parte”.