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Ridare valore al comportamento degli studenti e al voto di condotta; modificare l’istituto della sospensione; introdurre attività di cittadinanza solidale, ovvero lavori socialmente utili. Si poggia su queste tre gambe la riforma Valditara dei provvedimenti per i ragazzi che commettono atti di bullismo, che aggrediscono prof e compagni e che danneggiano, ad esempio, le scuole.
Misure, che andranno dettagliate nelle prossime settimane anche attraverso il confronto con i sindacati, contenute nella relazione finale del tavolo sul bullismo formato da psichiatri, neurologi, magistrati, professori, presidi ed altri esperti che il ministro aveva costituito all’inizio del suo mandato.