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Dopo le polemiche Sgarbi rilancia: “Allora censuriamo Pasolini e Battisti?”

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La polemica sul suo intervento al MAXXI è figlia di una “censura intollerabile, è un’azione intimidatoria inventata da alcuni dipendenti che hanno sollevato uno scandalo che non esiste, a ben dieci giorni di distanza da una serata accolta da applausi e divertimento”. Lo dice Vittorio Sgarbi, che rivendica le sue affermazioni e spiega di non “pensare affatto alle dimissioni”.

“Giuli non c’entra nulla, sono responsabile di quello che ho detto e l’ho detto in totale libertà”, sottolinea con l’Ansa il sottosegretario alla Cultura. “Era uno spettacolo con due attori, uno che faceva le domande, Morgan, e l’altro che rispondeva, io. Morgan mi ha chiesto quante donne avevo avuto e ho risposto, citando poi il discorso di Houellebecq per la laurea honoris causa. Ho parlato della prostata e del mio cancro. È libertà di parlare. Allora censuriamo Petrolio di Pasolini, Houellebecq, Dieci ragazze per me di Battisti, Mozart, Lorenzo da Ponte o chiediamo a Manzoni di ritirare Merda d’artista, uno dei capolavori del ‘900? Non capisco di cosa parli Calenda o chi come lui polemizza. È una strumentalizzazione ridicola, non ho mai letto niente di più idiota”.

La notizia dell’intervento di Sgarbi ha suscitato le reazioni critiche dell’opposizione. I componenti del Partito democratico delle commissioni Cultura di Camera e Senato chiedono che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano riferisca in aula. “Chiediamo al ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula – scrivono in una nota congiunta – e di spiegare le ragioni per cui un’istituzione culturale importante come il Maxxi possa essere oggetto di una deriva degradante come questa e se ritenga possibile che, di fronte al legittimo sconcerto dei dipendenti, il presidente reagisca con un atteggiamento non in linea con il ruolo che è chiamato a svolgere”.

Carlo Calenda, che su Twitter scrive: “Che vergogna. Altro che cultura di destra. Peccato, pensavo Giuli fosse una persona educata. Povera Patria”. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, scrive, sempre su Twitter: “Se questa è ‘cultura’. Insulti, machismo e violenza verbale al Maxxi. Non si può accettare da nessuno, men che meno da chi rappresenta le istituzioni italiane. Sgarbi si vergogni e si dimetta subito. Presidente Meloni ha nulla da dire?”.

Il movimento cinque stelle chiede un’intervento della premier. “Riteniamo che non sia più consono che un personaggio noto per il cronico sessismo e per la tendenza ad utilizzare un linguaggio da balera di quart’ordine ricopra il suolo di sottosegretario alla Cultura”, scrivono i membri della commissione Cultura a Camera e Senato. “A tal proposito, chiediamo un intervento della premier Meloni. Comprendiamo che la sua squadra abbia ormai una conclamata tendenza a gaffes, pasticci e comportamenti fuori luogo. Ma in questo frangente si è decisamente passato il segno”.

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