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Un mazzo di carte in mano e la droga in tasca. La trappola del trentenne inizia con un sorriso: “Facciamo un gioco”, dice. “Chi perde beve”, è la regola. E barare, di notte, con una diciannovenne che ha mandato giù qualche bicchiere, è facile. Per la ragazzina è un passatempo prima di andare a letto, al termine di una serata trascorsa tra amici, di una festa che ha l’odore delle libertà ritrovata dopo il lockdown del 2020.
Per il padrone dell’appartamento a Centocelle invece, quella partita ha una posta in palio ben precisa: la vittima. E il traguardo si avvicina a ogni puntata vinta. Perché la ragazza non sa che dentro i bicchieri che la scommessa persa impone di bere c’è una sostanza che di lì a poco l’avrebbe resa incapace di reagire.
La festa
di Carlo Bonini (coordinamento editoriale e testo) , Lorenzo D’Albergo , Valentina Lupia , Romina Marceca , Luca Monaco e Andrea Ossino. Coordinamento multimediale di Laura Pertici. Produzione Gedi Visual 02 Febbraio 2022
Per una notte resta in balia dell’improvvisato croupier. Poi l’effetto della droga scema e riesce a sottrarsi all’ennesimo approccio. Quindi la denuncia. E ieri la condanna a 6 anni di reclusione nei confronti del trentenne, al termine di un processo che ha costretto la ragazzina ha ripercorrere ogni istante di quando accaduto il 12 giugno del 2020, in un appartamento della periferia romana. È lì che è stata organizzata la festa tra amici.
Ed è lì che la vittima ha bevuto qualche bicchiere in più. Per questo motivo quel ragazzo gentile, il padrone di casa, si era offerto di ospitarla evitandole di uscire a quell’ora tarda. Un materassino e una stanza, nulla di eccezionale ma quanto basta per riposare. Prima però, quando ormai gli altri invitati sono lontani dalla festa, un ultimo gioco prima di andare a letto. Lo propone l’imputato. E vittima e carnefice si siedono intorno a un tavolo.
Lui ha le carte in mano, detta le regole, impone la penitenza: “Chi perde beve”. E vince sempre lui, probabilmente barando. La ragazzina accetta la sconfitta e sorso dopo sorso si trasforma in una vittima. I ricordi sono frammentati e vengono ricostruiti solo la mattina seguente, quando la giovane si risveglia in preda al panico e finalmente ha la capacità di sottrarsi a ciò che le è stato fatto per tutta la notte, quando era incapace di difendersi. Scappa dalla casa e denuncia, la procura pensa al resto. E ieri l’uomo è stato condannato.