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Quella che arriva dal tribunale di Napoli è una notizia che, di fatto, manda in frantumi tutto il percorso fatto in questi mesi da Giuseppe Conte. Il quale nei fatti non è più presidente del M5S, né esistono più sul piano formale i vicepresidenti e i responsabili dei comitati (compreso quello di garanzia dal quale si è dimesso Luigi Di Maio) e lo Statuto stesso. Rimane solo il garante che c’era prima, cioè Beppe Grillo. Ma l’ex premier non ci sta e annuncia: “La mia leadership del M5S è un legame politico prima che giuridico, non dipende dalle carte bollate”. Poi in serata intervenendo da Lilli Gruber aggiunge: “A questa sospensione si risponde con un bagno di democrazia. Erano già in programma delle modifiche dello statuto, si aggiungerà una ratifica da parte di tutti gli iscritti, anche quelli da meno di sei mesi, senza aspettare i tempi di un giudizio processuale – spiega durante la trasmissione Otto e mezzo su La7 – Curioso che si era sempre votato così, con il vecchio statuto, e ora viene impedita questa cosa”.
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Gli attuali vertici del Movimento da oggi sono tali ma non sul piano formale, però. Questo perché sono ilnuovo Statutoe poi la nomina stessa del presidentevotate e adottate lo scorso agostoa non essere più valide. Il giudiceGian Piero Scoppascrive che “l’adozione della presente cautela (cioè il ritorno alla vecchia struttura,ndr) non potrebbe dirsi preclusa dall’asserita potenziale insorgenza di problematiche di ordine tecnico connesse al funzionamento della pregressa ‘piattaforma’, trattandosi di eventuali aspetti di carattere meramente operativo suscettibili di svariate possibili soluzioni la cui individuazione resta concretamente riservata agli organi della associazione”. Tradotto: non ci sono scappatoie per non far decadere tutta la struttura politica.
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Lo stop è avvenuto perché dalla votazione di modifica sono stati esclusi 81 mila iscritti al M5S, ma l’errore originario è stato quello di non modificare il vecchio statuto passando dalla vecchia piattaforma, cioè Rousseau. Peraltro di questo rischio di futura invalidazione se non si fosse rimasti sul vecchio sito aveva parlato proprio Grillo (oltre che Davide Casaleggio): “Sarebbe proprio il votare su una piattaforma diversa che esporrebbe il movimento, e te in prima persona, ad azioni anche risarcitorie da parte di tutti gli iscritti. Come ti ho sempre detto prima di poter votare su un’altra piattaforma è, infatti, necessario modificare lo statuto con una votazione su Rousseau”, scrisse il fondatore lo scorso giugno rivolgendosi a Vito Crimi. Che nel pomeriggio, insieme al notaio, ha incontrato Conte nella sua casa romana per studiare le contromosse annunciando alla fine: “La nostra comunità è stata chiara su Conte. Ora si procederà ad una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”. Ma interviene Lorenzo Borré, l’avvocato degli attivisti che hanno presentato il ricorso a Napoli: “Crimi non ha più potere, chi afferma il contrario non conosce bene lo statuto, né probabilmente il codice civile”. Per il legale l’unica strada percorribile resta quella del comitato direttivo, indicata dagli Stati generali del Movimento, votata sulla piattaforma Rousseau e poi sconfessata dal neo statuto.
Non essendo più valido lo Statuto a cui ha lavorato per mesi Conte, adesso sarà appunto necessario far eleggere i cinque membri del Comitato direttivo, ovvero l’organo collegiale che – si era deciso, prima che si virasse su Conte – doveva prendere la guida del Movimento dopo la fine della figura del Capo politico. E Borrè spiega ancora: “Il Movimento è decapitato, senza nessun uomo al comando. L’unica cosa che possono fare ora la può fare Beppe Grillo: indire le votazioni del comitato direttivo del M5S, come fece lo scorso 29 giugno. E ripartire da lì. Solo dopo aver votato il nuovo comitato direttivo, si possono eleggere i nuovi membri del comitato di garanzia, i probiviri, ecc.. Qualsiasi altra decisione può essere facilmente impugnata. Insomma, la parola al popolo pentastellato”, conclude l’avvocato degli attivisti.
M5S: dal tribunale solo sospensione delibere, le rivoteremo
Ma ora il Movimento con una nota annuncia che le delibere saranno rivotate a breve anche dagli iscritti con meno di 6 mesi di anzianità: “Il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola ‘sospensionè delle suddette delibere” sulla base del nuovo Statuto del M5S. E ancora. “Il Tribunale di Napoli – si legge sempre nella nota – che in prima istanza aveva respinto il ricorso cautelare per la sospensione delle delibere dell’agosto 2021 di approvazione del nuovo statuto e di elezione del Presidente, ha accolto in seconda istanza il suddetto ricorso”. “Nonostante le varie eccezioni sollevate, riguardanti anche l’incompetenza territoriale Foro di Napoli, il Tribunale ha accolto il ricorso fornendo una specifica interpretazione del vecchio statuto secondo cui avrebbero avuto diritto di partecipare al voto anche gli iscritti da meno di sei mesi.
L’interpretazione fornita dal Tribunale di reclamo, peraltro – prosegue la nota – contrasta la prassi consolidata nelle votazioni seguite dal Movimento e un indirizzo che mirava a scongiurare che la comunità fosse infiltrata da cordate organizzate ad hoc al fine di alterare le singole votazioni, complice anche la gratuità e semplificazione dell’iscrizione”. E ribadisce al nota che “il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola “sospensione” delle suddette delibere. Il Movimento aveva già in programma, proprio in questi giorni, la convocazione di un’assemblea per sottoporre al voto degli iscritti alcune modifiche statutarie in adesione ai rilievi della Commissione di garanzia per gli statuti e la trasparenza dei partiti politici. Sarà questa l’occasione per proporre agli iscritti – anche con meno di sei mesi di anzianità – la ratifica delle delibere sospese in via provvisoria”.
Rousseau: denunciati più volte vizi tribunale
Sembrava già aver previsto tutto l’associazione Rousseau. Che ora, dopo l’ordinanza del Tribunale di Napoli che sospende, in via cautelativa, il nuovo statuto del M5S e la nomina di Giuseppe Conte a presidente, con un post sul blog delle stelle spiega: “Come molti ricorderanno, per mesi abbiamo sollecitato i dirigenti che si erano autoproclamati tali a capo del Movimento a seguire la legge e ad adempiere alle decisioni degli iscritti durante gli Stati generali ossia a procedere a un voto su Rousseau per definire la governance del M5S composta da un organo a 5 componenti chiamato Comitato direttivo in sostituzione della figura del capo politico. Anche il Garante Beppe Grillo ribadì in due comunicazione pubbliche – ”Una bozza e via” pubblicata il 29 giugno e una comunicazione il giorno successivo – la necessità di votare, nel rispetto dello Statuto del Movimento 5 Stelle, il Comitato direttivo su Rousseau”.
“Purtroppo quello che accadde successivamente è cosa nota a tutti: gli autoproclamatosi dirigenti del M5S decisero, invece, di proseguire la loro azione in violazione delle regole associative e delle decisioni degli iscritti e avviarono le votazioni su Sky Vote che oggi sono state di fatto invalidate accogliendo il ricorso proposto da diversi attivisti del MoVimento 5 Stelle in tutta Italia. In più occasioni abbiamo evidenziato quanto la gestione delle votazioni e della comunità degli iscritti richiedesse un livello di attenzione e professionalità che non possono essere improvvisati con modelli di gestione, invece, approssimativi e dilettantistici così come, invece, avvenuto. In un post del primo giugno 2021 Davide Casaleggio consigliava al Movimento 5 Stelle di operare nel pieno rispetto delle regole avvertendo: ‘Gli scogli sono vicini. Ripeto. Gli scogli sono vicini’. E oggi il Movimento è tristemente andato a sbattere su quegli scogli e sarà costretto ad effettuare nuove votazioni indette dal Garante Beppe Grillo – unico organo in grado oggi di convocare gli iscritti – per individuare un guida collegiale al posto del decaduto presidente e capo politico Giuseppe Conte e dovrà farlo, questa volta, nel rispetto delle regole e delle modalità previste dal precedente Statuto e che da ora è di nuovo in vigore”, conclude l’associazione Rousseau.