[ Leggi dalla fonte originale]
La foto della premier Giorgia Meloni e la figlia Ginevra arrivate a Pechino e la frase ‘La mamma dei fascisti è sempre in Cina’. È il post di Riccardo Cassini, nuovo autore del programma tv della Rai ‘Affari tuoi’. E scoppia la polemica. Fratelli d’Italia in coro difende la leader del partito, da Fabio Rampelli ad Andrea Delmastro.
Riccardo Cassini
Cassini dalla prossima stagione televisiva è l’autore che dovrebbe coordinare la trasmissione lasciata da Amadeus e ora affidata a Stefano De Martino. FdI insorge “vergogna”, “si è superato il limite”. “L’autore Rai Riccardo Cassini vomita fiele nei confronti del presidente del Consiglio. A parte l’autorevole conferma indiretta dell’originale e intramontabile adagio che reciterebbe che la mamma dei cretini è sempre incinta, qualcuno ancora oserà parlare di TeleMeloni, quando ‘professionisti’ del servizio pubblico si lasciano andare a tali disonorevoli propalazioni frutto di odio e livore?”, commenta Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia.
“La Rai è talmente blindata dalla destra che l’autore di lungo corso Riccardo Cassini, pagato da tutti i cittadini, ha la facoltà di insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la figlia dalla sua bacheca Facebook – aggiunge il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli – Ora, fermo restando che ognuno è libero di pensare come vuole, se sei un autore della tv di Stato e conosci le regole del servizio pubblico, dovresti evitare certe espressioni. Altrimenti viene meno la obbligatoria garanzia della neutralità. Forse uno svecchiamento autoriale sarebbe più che mai utile, anzi indispensabile, visto che cambiano governi, maggioranze e governance della Rai, ma la musica resta sempre la stessa. Pessimo stile animato da pedestre pregiudizio ideologico!”.
La pensa allo stesso modo il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, componente della commissione Vigilanza Rai. “Post di cattivo gusto”, dice, “un commento vergognoso e di una violenza gratuita. Una battuta che non fa ridere, considerando la presenza di Ginevra, la figlia della premier, che certamente non merita tale brutalità. La deriva ideologica di alcuni autori e giornalisti del servizio pubblico è pericolosa e va fermata. Altro che TeleMeloni”.
Rai-TeleMeloni a sua insaputa. Le censure, le nomine, gli addii ‘pesanti’ da Annunziata a Fazio e le bugie su Fuortes. Il fact checking
di Giovanna Vitale
Il riferimento a TeleMeloni è legato alle parole della premier da Pechino con cui ha attaccato anche Repubblica parlando della lettera inviata nei giorni scorsi a Ursula von der Leyen. E commentando anche le questioni Rai, dalla riforma della governance (“Sono laica, si può parlarne”) alle ipotesi di privatizzazione (“Confermo di non avere bisogno di una TeleMeloni, non ne ho bisogno, non mi interessa, non la voglio, se non i miei canali social che però segue semplicemente chi li vuole seguire”).
Il partito si schiera in difesa della sua leader. “Si è oltrepassato il limite”, commenta la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, componente la Commissione di Vigilanza Rai. “Non è accettabile questo linguaggio d’odio e tutta la classe politica dovrebbe condannare queste affermazioni livorose che non possono appartenere a nessun dibattito politico – dice la senatrice FdI Isabella Rauti – La prima donna premier della storia della Repubblica e anche mamma non è solo un primato politico ma è anche un simbolo di piena parità e umanità che tutti dovrebbero apprezzare o almeno rispettare”.