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Ottiene di vedere la figlia che vive con l’ex compagna e madre della piccina in una cittadina del Maceratese, ma, nonostante il provvedimento del Tribunale civile stabilisca un incontro a settimana, questi non saranno più garantiti per circa un mese, ad agosto. Il motivo? Le ferie degli assistenti sociali che devono presidiare agli incontri protetti. Si trova in questa situazione un padre 46ene di Ancona che, tramite il suo avvocato, Daniele Provinciali, ha scritto a varie istituzioni tra cui il sindaco del Comune dove hanno sede gli incontri con la figlia, che non ha ancora compiuto tre anni; si è rivolto anche al prefetto di Ancona, al Garante regionale dei diritti, al Tribunale, a Procura ordinaria e Procura generale.
“L’interruzione degli incontri costituisce un atto illegittimo rispetto a quanto disposto dal Tribunale Civile di Ancona con il decreto del 10 maggio scorso – spiega l’avvocato Provinciali – nonché potente compromissione di un diritto insopprimibile della minore a poter mantenere un rapporto costante e continuativo con il padre”. Il padre della bimba chiede “un intervento immediato di tutte le autorità” affinché le visite tra lui e la piccola “vengano garantite anche nel mese di agosto”. In via subordinata, l’intervento del pronto intervento sociale.
Lo stop agli incontri sarà dal 5 al 25 agosto. Le visite alla bambina, in un ambiente neutro e con la presenza degli assistenti sociali, sono iniziate solo l’11 luglio scorso (il padre può vederla un’ora a settimana), dopo 60 giorni dal decreto del Tribunale; dal 10 maggio ad oggi il padre ha incontrato la bambina tre volte. “I servizi sociali hanno spiegato il ritardo nell’avvio del percorso di incontro padre-figlia – osserva il legale – per improvvisa assenza di un operatore e per la difficoltà a reperire i recapiti del padre della bambina che avevamo ben fornito”.
L’uomo ha avuto la bimba dall’ex compagna, con cui ha avuto una relazione durata 4 anni. Il 26 dicembre del 2021 la donna è tornata a casa dei genitori con la figlia e dal quel momento è iniziato il tira e molla giudiziario per la bambina. Entrambi, per il tribunale, hanno la capacità genitoriale come stabilito all’esito di un lungo percorso davanti al consulente tecnico d’ufficio, nominato dallo stesso tribunale. “Nonostante il provvedimento del Tribunale sia di quasi tre mesi fa – conclude Provinciali – e dopo tre visite con la piccola gli incontri vengono sospesi per ferie, nessuno è ancora intervenuto”.