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Pd, Andrea Orlando chiama David Ermini, chiedendogli di rinunciare all’incarico per Spinelli. Ma lui: “La politica non c’entra. Ho accettato nel segno di trasparenza e legalità”

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Andrea Orlando, candidato in pectore del centrosinistra alle elezioni anticipate in Liguria dopo le dimissioni di Giovanni Toti, ha chiamato oggi David Ermini, chiedendogli un passo indietro dopo la sua nomina a presidente della holding del gruppo Spinelli. A quanto si apprende dall’entourage dell’ex ministro,Orlando, in ragione di una risalente conoscenza, ha chiamato Ermini per chiedergli di valutare con attenzione l’opportunità di una rinuncia all’incarico, ritenendo che questa scelta si potesse esporre ad equivoci e strumentalizzazioni come peraltro sta già avvenendo in queste ore. Ermini ha ribadito che si tratta di un incarico esclusivamente di natura professionale, senza alcuna implicazione politica, e ha assicurato che si chiarirà con azioni concrete nelle prossime ore la natura della sua funzione, che non vuole incidere nella vicenda processuale. Orlando ha insistito, nonostante queste rassicurazioni, perché Ermini valutasse con la dovuta attenzione l’opportunità di una rinuncia.

Nel pomeriggio la replica di Ermini. “Ho accettato l’incarico di presidente del cda di Spininvest perché

mi è stato proposto di prestare la mia opera professionale per accompagnare un nuovo percorso in grado di garantire continuità al gruppo industriale, nel segno della trasparenza e della legalità e anche

a tutela e garanzia delle centinaia di lavoratori e del loro posto di lavoro”.

“Se non fosse stato così non credo che la proposta sarebbe stata rivolta a me. Il mio percorso istituzionale parla da solo. Ho svolto i miei incarichi con disciplina ed onore e così sarà anche adesso.

Le vicende processuali non entrano in alcun modo nella mia scelta. I processi faranno il loro corso e sono noti l’equilibrio e la competenza dei magistrati genovesi a cui va il mio profondo rispetto. Non c’entrano

nemmeno vicende politiche. Ho le mie idee, come tutti sanno, ma mai mi hanno impedito, in tutti i ruoli ricoperti, di tenere un comportamento equilibrato e rispettoso delle istituzioni e del lavoro professionale

che da un anno e mezzo ho ripreso a svolgere con passione”.

Inchiesta Liguria, l’ex vicepresidente del Csm David Ermini nominato presidente della holding del gruppo Spinelli. Gli imbarazzi a sinistra, il Pd: “Scelta inopportuna”

di Marco Lignana

29 Luglio 2024

Ermini, oltreché vicepresidente del Csm, in passato è stato anche commissario ligure del Partito Democratico ed è tutt’ora nella direzione dem. La sua nomina a presidente del gruppo Spinelli, coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, con il patron Aldo ancora ai domiciliari, ha provocato tensioni e imbarazzo nel Pd, con i segretari locali Simone D’Angelo e Davide Natale che in una nota hanno preso le distanze, definendo la scelta di Ermini “del tutto personale e inopportuna”.

La destra ha subito cavalcato il caso. ‘Ermini uno di voi’, è il cartello srotolato nell’aula del Consiglio regionale della Liguria a inizio seduta dal consigliere Angelo Vaccarezza (Forza Italia).

Il cartello ha scatenato una reazione da parte dei consiglieri d’opposizione e sono intervenuti i commessi d’aula per rimuoverlo. Vaccarezza ha inoltre polemizzato sull’assenza del capogruppo della Lista Sansa Ferruccio Sansa nel primo Consiglio regionale post dimissioni del presidente della Regione Giovanni Toti, probabilmente la penultima seduta della legislatura prima di quella prevista a settembre sul bilancio consolidato.

Il consigliere regionale Brunello Brunetto (Lega) ha mostrato in aula un farmaco contro l’ulcera per lo stesso capogruppo d’opposizione, ma il consigliere regionale Roberto Centi (Lista Sansa) ha replicato che l’assenza di Sansa è dovuta alla sua partecipazione alla cerimonia funebre del suocero. La consigliera regionale Sonia Viale (Lega) ha chiesto la parola per denunciare che “le dimissioni di Toti sono un pugno nello stomaco alla sovranità popolare, che è stata messa in un angolo, mentre l’ex vicepresidente del Csm e membro in carica della direzione nazionale del Pd va a lavorare per la holding del Gruppo Spinelli, una pagina nera nella storia della Repubblica italiana”.

 

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