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di Paola Rinaldi
Chiudi gli occhi, respira e pronuncia lentamente: Duduum. Sembra il battito del cuore e invece si tratta di una bevanda che profuma di cacao. Alla base c’è un progetto ben preciso, ideato dall’economista umanista e counselor Manuela Pagani Larghi, insieme a Paolo Fedi e a una nutrita comunità di professionisti che invitano a spingersi oltre i confini del pensiero tradizionale, liberandosi dai preconcetti e dai condizionamenti che spesso impediscono di abbracciare la vera innovazione sociale.
«Duduum nasce da una visione: quella di portare nel mondo un nuovo rituale che rappresenti la nuova era che vuole emergere, nella quale prendiamo a cuore noi stessi, gli altri e la natura. Ci “incuoriamo”: duduum, duduum, duduum. Ecco il nuovo battito del cuore», racconta Manuela Pagani Larghi.
Cos’è Duduum
Questo nuovo rituale è caratterizzato da elementi materiali che agevolano l’apertura di cuore: sono la massa di cacao (lavorata artigianalmente e con passione, partendo da fave biologiche e tracciabili di alta qualità) e l’acqua calda, che funge da trasmettitore per le qualità del cacao.
«Sono due elementi preziosi, spesso dati per scontati, ai quali vogliamo ridare dignità», spiega la fondatrice. «Nel corso della storia, il cacao ha sempre rappresentato un cibo sano, ricco di proprietà benefiche per il corpo e lo spirito. Non a caso, veniva chiamato “cibo degli dèi” all’epoca dei Maya, mentre nel diciannovesimo secolo veniva venduto nelle farmacie».
Al contrario, in molti luoghi del mondo occidentale, fra cui la Svizzera (dove è nata e si sta sviluppando questa impresa-progetto), il cacao viene utilizzato dalla grande industria per ottenere prodotti (cioccolato, biscotti, gelati) che hanno poco a che vedere con il cacao vero, vanificandone il potenziale positivo e trasformativo.
Non è una cioccolata calda
Solitamente, la produzione dei derivati dal cacao avviene su media o larga scala. Questo implica spesso l’acquisto di quantitativi importanti di prodotto, dove si tende a privilegiare fave di cacao meno pregiate perché il tipo di lavorazione (non artigianale) ne “appiattisce” la biodiversità, non permettendo di esaltarne gli aromi. Poi, alla fine, il cacao viene perlopiù trasformato in cioccolato o altri prodotti derivati, aggiungendo ingredienti che “annacquano” le proprietà benefiche per il corpo e per la salute.
«Al contrario, Duduum è un unico ingrediente: massa di cacao in purezza», tiene a precisare Manuela Pagani Larghi. «La sua lavorazione segue un percorso lungo, faticoso e costoso: una volta giunte nel laboratorio di lavorazione, già fermentate ed essiccate, le fave vengono selezionate manualmente, tostate per far “esplodere” le loro proprietà organolettiche, macinate, pre-raffinate, raffinate e, infine, concate. Tutto questo senza mai aggiungere nulla, perché Duduum mira all’essenziale: cosa è essenziale per una buona vita?».
Si tratta di un rituale
Duduum è un rituale caratterizzato anche da elementi immateriali, come la consapevolezza e l’azione guidata dal “noi”, non più unicamente dall’io. Da decenni Manuela Pagani Larghi promuove attività legate alla co-creazione di un futuro migliore per tutti, sia in Svizzera sia in Italia. E lo fa insieme a Paolo Fedi (co-fondatore dello U.Lab Hub Roma) e in collaborazione con altri professionisti che, attraverso iniziative, progetti e percorsi (“Degustazioni trasformative”), vogliono promuovere nuovi modi di essere e diffondere una maggiore consapevolezza della nostra interdipendenza, aiutando le persone, i gruppi e le organizzazioni ad abbracciare il cambiamento con mente, cuore e volontà aperti.
«In altre parole, Duduum diventa quell’esperienza sensoriale diretta che, grazie al suo gusto “nuovo” e gradevolmente amaro, ci invita ad aprirci alle novità, a sospendere il giudizio, ad abbracciare con curiosità e coraggio quello che non conosciamo, a lasciare andare comportamenti e modelli mentali che non sono più al servizio del nostro benessere», descrive Pagani Larghi.
Il progetto di base
Duduum incarna anche un modello di impresa evolutivo, perché è un’impresa “For profit” (Sagl = Società a garanzia limitata).
«Siamo convinti che le imprese in grado di cambiare il mondo siano quelle che oggi producono profitti, ma dove per statuto si è liberamente deciso che i profitti non apparterranno ai proprietari, bensì all’impresa stessa», descrive la fondatrice di Duduum. «Ciò significa che i profitti dovranno essere reinvestiti in parte nell’impresa e in parte lungo la filiera e in iniziative volte a promuovere maggiore consapevolezza».
Dove acquistare Duduum
Per quanto concerne i prodotti (attualmente sono disponibili quattro masse di cacao mono origine tracciabili: Madagascar, Bolivia, Repubblica Dominicana e Colombia), l’acquisto è possibile in Svizzera, ma per piccoli quantitativi destinati a un consumo privato è possibile scrivere una mail a [email protected].
Attenzione a non confondere Duduum con la polvere di cacao, spesso utilizzata per preparare bevande calde: «Quest’ultima è un residuo della massa di cacao: quando si pressa la massa di cacao, questa si divide in polvere e burro di cacao. La prima, quindi, viene privata di molte proprietà benefiche della fava intera, compresi i grassi salutari», evidenzia Pagani Larghi. Ecco perché bere Duduum è un atto rivoluzionario e poetico.
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