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Papa Francesco a sorpresa al Luna Park di Ostia: benedice i lavoratori delle giostre e del circo

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Suor Geneviève Jeanningros fa finta di niente, come di consueto. E’ grazie a lei che il Papa è qui, ma si schermisce: “Non è venuto per me, è venuto per loro”, insiste, e quando vede un crocchio di giornalisti e operatori che le si avvicina sgattaiola via. L’intraprendenza della religiosa francese, 81 anni, è inversamente proporzionale alla sua modestia: nipote di suor Leonie Duquet, una delle suore francesi uccise dalla dittatura argentina gettate in mare da un aereo della Marina militare, conosce Jorge Mario Bergoglio già dall’epoca di Buenos Aires. Quando lo hanno eletto Papa si è subito presentata in Vaticano, sempre con lo stesso stile: discretamente ha presentato al Pontefice le istanze delle donne di Plaza de Mayo, nonne e mamme dei desaparecidos argentini, discretamente gli ha fatto conoscere un gruppo di transessuali del litorale romano, che da allora vanno a trovare il Pontefice all’udienza generale del mercoledì, e discretamente gli ha chiesto di venire a portare un saluto, e una benedizione, ai giostrai e ai circensi di Ostia, cosa che il Papa ha regolarmente fatto presentandosi al Luna Park di Ostia Lido nel primo pomeriggio di uno dei giorni più caldi dell’estate.

“Wow, il Papa”

“Eravamo nella struttura adibita ai giochi per i bambini con l’aria condizionata”, precisa Sabrina Enzelmi, proprietaria della barca pirata e di altre due giostre. Papa Francesco è rimasto un’oretta, dalle 15 a poco dopo le 16. Ad accoglierlo una settantina tra giostrai, circensi, qualche amico di quartiere che si è inserito all’ultimo. C’è chi lo sapeva da un paio di giorni, chi lo ha saputo questa mattina. “Ho pensato: wow, il Papa!”, commenta Flavio Sarnari, giovane giostraio con una croce appesa al collo.

La suora in roulotte

Jorge Mario Bergoglio era già venuto qui, ma senza farsi notare: era nove anni fa, il Papa è andato a visitare una chiesa di Ostia, e prima è passato a salutare suor Geneviève. La religiosa delle Piccole sorelle di Gesù viveva al Luna Park dell’Eur, poi lo hanno chiuso e si è trasferita qui, dove vive sempre in una roulotte insieme ad una consorella. “E’ sempre qui, la vediamo ogni giorno”, dice Valentino Spinelli, “è sempre carina con noi, sempre pronta ad aiutare”.

La strada di Fellini

Nel corso dell’incontro il Papa ha ascoltato i suoi ospiti e ha tenuto un breve discorso. Il settore delle giostre e del circo soffre il calo degli spettatori, e Francesco, il Pontefice innamorato del film La strada di Federico Fellini, non è insensibile alla fatica di questi lavoratori. “Il lavoro è calato parecchio, i giochi le giostre i circhi è due o tre anni che hanno un po’ di problemi”, ammetta Massimo Mascia, responsabile del parco. “Gli altri anni era più facile”, gli fa eco il giovane Valentino Spinelli: “Più passano gli anni e più è complicato, e il Papa ci ha voluto dare il suo sostegno”.

“Uno di noi”

Francesco, riferiscono, li ha incoraggiati ad andare avanti. “Ci ha fatto un discorso amichevole”, racconta Sabrina Anzelmi, “ha detto che a lui piace la gioia e il divertimento che noi portiamo”. Quando mio cugino mi ha invitata, io ho detto: certo che vengo! Lo avevo visto solo da lontano”, commenta con un sorriso largo Adriana Meluzzi, giostraia americana trapiantata a Roma: “Era uno di noi: ha scherzato con i clown, ha abbracciato i bambini… e mi ha anche benedetto”.

La Madonna e il miracolo

L’occasione della visita è stata un’altra. Il Papa ha benedetto una statua bianca della Madonna, “protettrice dello spettacolo viaggiante e del circo”. “Tutti i santi proteggono tutti ma noi circensi non avevamo un santo che ci protegge, abbiamo voluto lei”, racconta Massimo Mascia. “La statua è stata messa tre anni fa, poi è venuto il covid e il Papa non l’ha potuta benedire”, dice Valerio Neri. “Dopo quattro anni, miracolo!, ce l’ha benedetta”, chiosa Massimo Mascia. “Tramite la suora siamo riusciti a far venire il Papa”, spiega Valerio Neri. Quando la Fiat bianca del Papa si allontana, Francesco affacciato al finestrino aperto, suor Geneviève da lontano lo saluta sbracciandosi. Poi si avvicina il giornalista, “è venuto per lei?”, “no, no, è venuta per loro”, e scompare tra le giostre.

 

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