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Giusto pochi giorni fa, in un editoriale dedicato a Google Home e al peggioramento generale delle sue performance, ci interrogavamo su quale sarebbe stato il futuro di Google Assistant. L’assistente digitale di Alphabet al cospetto dei moderni chatbot con intelligenza artificiale sembra quasi una reliquia del passato. Per la serie “Google ci ascolta”, a distanza di pochi giorni arriva un annuncio ufficiale da parte di Anish Kattukaran, Senior Director e Product Management di Google Home & Nest che fa chiarezza proprio sul futuro di Google Assistant.
Integra, ma non sostituisce
La cosa che appare chiara dall’aggiornamento pubblicato da Alphabet è che Gemini non sostituirà Google Assistant. Il punto di riferimento di speaker e display smart Nest (ex Home) rimane e rimarrà Assistant. L’assistente vocale però, almeno nei dispositivi dedicati alla domotica, sarà potenziato da Gemini e dalla tecnologia che lo caratterizza. Da quanto riportato da Google, Assistant aggiornato con Gemini riuscirà a capire meglio il linguaggio naturale dei suoi utilizzatori, in modo da conversarci in modo meno robotico e strutturato.
Google parla proprio di conversazioni più naturali e risposte più dirette a domande di approfondimento che, ora come ora, spesso restituiscono un triste e laconico “Non ho capito”. In teoria Google Assistant riceverà anche una nuova voce. Dico in teoria perché al momento tutto quello di cui vi parlo in questo articolo arriverà prossimamente solo per una certa fetta di utenza. Tutti gli altri dovranno aspettare, e noi italiani come di consueto potremmo dover aspettare anche di più. Nel video qui sotto potete ascoltare una conversazione fra una persona e il “nuovo“ Google Assistant. Il video non serve solo ad ascoltare la nuova voce dell’assistente, ma anche a darci un’idea di come saranno queste discussioni caratterizzate da linguaggio più naturale. Google elenca anche alcuni esempi di domande fantasiose: “Plutone è un pianeta?” seguito da “Gli scienziati potrebbero cambiare idea un’altra volta?”. C’è quindi anche concatenazione fra le domande.
O ancora, “Qual è quella sigla iconica del basket?” o “Aiutami a portare avanti l’idea che le Crocs sono fighe”. In inglese funzionerà quasi sicuramente così, rimarrà da vedere come si comporta nelle altre lingue.
Nuove funzioni
Nel titolo dell’articolo abbiamo parlato di automazioni automatizzate. Ma che significa? Google non ha usato questi termini, ma una volta capita la funzione penso che renda bene l’idea. Se usate Google Home e i prodotti Nest saprete dell’esistenza delle Automazioni, routine per la casa che svolgono una serie di istruzioni concatenate attivabili con un comando vocale semplice. Potete ad esempio fare sì che dicendo “Hey Google, buongiorno”, si aprano tutti gli avvolgibili, si accenda la macchinetta del caffè e che lo speaker più vicino vi dica meteo e altre informazioni di base. Per realizzarle però dovete un po “smanettare” nell’app Google Home, selezionando a mano le varie operazioni, ordinarle e talvolta anche scovarle.
Il nuovo Assistant potenziato da Gemini le creerà da solo. Come funzioneranno le automazioni automatizzate? Semplice, userete sempre il linguaggio naturale a cui facevamo cenno prima e ci penserà l’Assistente a creare e configurare l’automazione, salvandola nell’app Google Home per usi futuri. O magari non ci sarà nemmeno bisogno di salvarla, visto che appunto verrà creata e utilizzata in tempo reale in caso di necessità. Anche qui Google propone un esempio concreto: potremo scrivere o usare il comando vocale “Chiudi le porte e spegni tutte le luci, è ora di andare a letto” e Assistant creerà l’automazione corrispondente. O ancora “Aiuta i bambini a ricordare di mettere via le biciclette quando tornano da scuola” (molto americano come comando, NdR) e Google creerà un automazione che trasmetterà un promemoria a chiunque torni a casa nel pomeriggio.
Prima ancora di parlare di queste novità, Google si è concentrata sulle telecamere di sicurezza.
Probabilmente già saprete che l’ecosistema Google Home può contare anche sulle Nest Cam a cavo o batteria. Anche queste, facendo parte dello stesso ecosistema, guadagneranno funzioni piuttosto sorprendenti grazie a Gemini. I modelli multimodali di Gemini potranno infatti processare video, immagini e testo, permettendo alle telecamere di capire quello che vedono e sentono. Anche qui gli esempi si sprecano. Se la telecamera da esterno vedrà un cane scavare in giardino, non si limiterà a segnalare la presenza di animali, ma comprenderà ciò che vede avvertendo l’utente. E si potrà interrogare Google Home con domande specifiche relative alla casa, e Home per rispondere analizzerà ciò che vedono le telecamere. Potremo ad esempio chiedere “I bambini hanno lasciato le loro biciclette nel vialetto?” o ancora “è passato oggi il camion del corriere?”.
Ovviamente tutto questo aprirà a delle preoccupazioni (lecite) riguardanti la privacy.
Google assicura che i dati saranno “sicuri e privati, in linea con i nostri principi”. Entrare nel merito però è ancora difficile, visto che queste novità sono appena state annunciate.
Quando arriverà Google Assistant 2.0
Quando arriveranno tutte queste novità? Per il momento Google ha annunciato che i primi a riceverlo saranno gli abbonati a Nest Aware iscritti alla modalità Anteprima pubblica, che è quel circuito “beta” a cui è possibile iscriversi anche dall’Italia (tramite app o versione browser di Google Home) per provare in anticipo le novità legate alla domotica. Non è stata specificata la nazionalità, ma è molto, molto probabile che si parli solo di Stati Uniti (e al più di altre nazioni anglofone). A riguardo del periodo, Google si sbilancia con un “later in the year”, entro la fine dell’anno quindi, ma quando di preciso non è dato saperlo. Il fatto che sia riservato agli abbonati Nest Aware non è casuale, viste le novità legate a Nest Cam.
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