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Sono sempre stato scettico a riguardo delle console portatili di ultima generazione. Badate bene, non sto parlando di Nintendo Switch e dei suoi illustri predecessori, né tanto meno di quelle firmate Sony, SEGA e simili. Switch e simili sono praticamente inattaccabili e meritano tutto il successo che hanno avuto. No, mi riferisco a quelle degli ultimi mesi lanciate da ASUS, MSI, Lenovo e tanti altri marchi più o meno conosciuti, come AYANEO e simili.
Adoro il concetto di console portatile in sé, e questa mia “adorazione” deriva in buona parte dalla mia età e dalla quasi totale assenza di tempo libero. E come me molti altri: fra lavoro, figli, attività fisica, fare la spesa, cucinare e l’avere un minimo di rapporti sociali, le ore da dedicare al gioco sono sempre meno. Di conseguenza voglio e vogliamo ricavare il massimo dai pochi ritagli di tempo a disposizione, e le console portatili in tal senso sono perfette.
Ci si può giocare ovunque, banalmente anche a letto prima di dormire, e se funzionassero come dovrebbero permetterebbero anche di sospendere la sessione di gioco per riprenderla in qualsiasi momento in modo rapido e indolore.
Il problema è che, almeno a mio avviso, non funzionano come dovrebbero. E nel panorama delle console portatili incentrate sul mondo del PC gaming (escludiamo quindi del tutto Nintendo Switch dall’argomento del giorno) ce n’è al momento solo una che può fregiarsi del titolo di console portatile.
Console o PC Windows molto piccolo?
Secondo me ciò che dovrebbe caratterizzare una console sono semplicità d’uso e spensieratezza. Qui non è discorso di pigrizia o ignoranza. È appunto una questione di tempo e di scopo del prodotto in sé. Per come la immagino io, in una console installo un gioco (o inserisco una cartuccia, una SD o simili), lo avvio e gioco. Fine. Con ROG Ally di ASUS, MSI Claw e Legion Go non è così.
Quando accendete queste console sapete da cosa siete accolti? Da Windows. Niente di male eh, ma dovete interagire con un sistema operativo desktop su uno schermo da 7 o 8″. Già questo secondo me è un problema di non poco conto. Ma non è tanto questo il problema.
Il vero ostacolo è che non potete far partire un gioco (dopo aver installato Steam o simili e dopo aver installato il gioco) e giocarci. No, dovrete sperimentare le impostazioni ottimali per farlo partire. E come spesso accade anche su PC, bisogna continuamente andare incontro a compromessi per trovare i settaggi ottimali, con l’aggravante che su questo genere di prodotti bisogna anche gestire un parametro aggiuntivo: il TDP. Da brave, si fa per dire, “console portatili” quali sono, sono alimentate a batteria. Di conseguenza se non avete a disposizione una fonte di alimentazione o se semplicemente non volete giocare costantemente connessi a un cavo, dovrete gestire l’autonomia.
Per risparmiare batteria potete quindi regolare manualmente i consumi, riducendo di fatto la potenza della console e di conseguenza intaccando anche le performance.
C’è una ulteriore “aggravante”: lo schermo. ROG Ally X per esempio ha uno schermo full HD a 120 Hz con ben 500 nits di luminosità di picco. Idem MSI Claw, che vanta un 7 pollici full HD a 120 Hz. Lenovo Legion Go si spinge addirittura a un 8,8″ QHD+ (2.560 x 1.600 pixel) a 144 Hz. Un QHD. Su una console portatile. Mentre scrivo questo articolo ho accanto a me un laptop gaming con schermo QHD che fa performance solo discrete in questa risoluzione, figuriamoci una macchina così piccola con SoC portatili dotati di GPU integrata e quindi non dedicata. Volete performance decenti? Quasi sicuramente dovrete giocare a tanti titoli in HD. Quindi a cosa servono schermi del genere? Probabilmente la risposta giusta è: a farvi spendere più soldi. Insomma, sono dispositivi sulla carta bellissimi, ma non sono né particolarmente semplici da impostare né tanto meno “spensierate”. Sono insomma dei PC Windows molto, molto piccoli, non delle vere e proprie console.
Se ne salva solo una
Sempre rimanendo nell’ambito dei prodotti legati al PC gaming, c’è al momento solo una console portatile che può fregiarsi di questo titolo: Steam Deck. Ammetto candidamente che ero molto scettico a suo riguardo, e non so bene spiegarvi nemmeno io il perché. La primissma versione spaventava forse per il suo schermo LCD HD, e non immaginavo che proprio quello era uno dei suoi punti di forza. Non tanto per la tecnologia dello schermo, visto che di fatto per le mani ho il modello OLED, quanto più per la risoluzione. Come dicevo prima, questo genere di dispositivi difficilmente gestisce risoluzioni particolarmente alte. Anche scomodando il retro gaming o giochi più vecchi che girerebbero fluidissimi anche ad alte risoluzioni, parliamo comunque di titoli con texture e grafiche che vanno benissimo anche in HD. La scelta di Steam insomma non è affatto casuale, e devo dire che, un po’ come su Nintendo Switch, un OLED da 7″ HD è più che sufficiente per giocare degnamente a qualsiasi cosa.
E quando dico qualsiasi cosa lo intendo davvero: ci sto giocando a Warhammer 40,000: Rogue Trader che ha tonnellate di dialoghi e scritte non proprio gigantesche, ma non ho mai riscontrato grosse difficoltà.
Accantonando lo schermo, quello che davvero funziona in Steam Deck sono il sistema operativo e la gestione dei giochi. SteamOS meriterebbe un approfondimento a parte, vista anche la presenza di KDE Plasma e tutto ciò che ne consegue. La cosa importante è che entrate nella vostra libreria Steam, scaricate il gioco, lo avviate e giocate, fregandovene di impostazioni, TDP e simili. Certo, dovete anche orientarvi su quei titoli che hanno il bollino “Verificato”, ovvero ottimizzati proprio per Steam Deck. Ma già questo è un passo avanti incredibile rispetto alle altre console portatili: ci sono titoli che funzionano nativamente senza bisogno di impazzire dietro ai settaggi! E la realtà dei fatti è anche meglio di così.
Oltre ai tanti giochi pienamente compatibili, ce ne sono tantissimi con il bollino giallo “Giocabile” che girano meravigliosamente su Steam Deck.
Da quando ci gioco non ho mai messo mano a nessuna impostazione, né grafica né tanto meno relativa al TDP, al frame rate, agli hertz dello schermo o simili. Certo, se c’è la volontà di modificare i parametri d’uso e i settaggi grafici, Steam Deck offre tutte le possibilità del caso, esattamente come le concorrenti. Ma non se ne sente il bisogno, il che per quanto mi riguarda vale già di per sé il prezzo del biglietto.
Il vero game changer
Ok il display, ok il sistema operativo, ok le impostazioni già pronte all’uso. Ma il vero game changer secondo me è un’altra cosa ancora, una di quelle che contribuisce come quelle appena elencate a renderla davvero una console portatile e, in generale, una vera e propria console.
È una funzione che non ha un nome preciso: sul manuale di Steam Deck è indicata come Sleep / Wake, su altre console è conosciuta come Quick Resume o Ripresa Rapida. Avrete forse intuito: è quella funzione che permette di bloccare un gioco premendo sul pulsante di accensione/standby e di farlo ripartire anche ore e ore dopo (se non il giorno dopo) ripremendo sullo stesso pulsante. Qui mi ricollego a quanto detto in apertura. Una funzione del genere è più che mai preziosa per chi ha pochi ritagli di tempo da dedicare ai videogiochi. Schiacci un bottone e inizi a giocare, senza attese o rotture di alcun tipo. Ovviamente una roba del genere funziona solo sui titoli single player, ma proprio le persone che hanno poco tempo è più facile che prediligano questo genere di esperienze a MMO e simili. E no, le altre “console” portatili nominate finora non funzionano così bene in tal senso, tant’è che all’uscita di ROG Ally ci fu un responsabile di Xbox che disse chiaramente che il Quick Resume di Series X|S doveva in qualche modo essere implementato anche su PC.
Steam Deck ha meno potenza delle altre per via di un processore più arretrato, un display meno risoluto e tutte le limitazioni imposte da un sistema operativo centralizzato su Steam. Sulle altre si ha facilmente accesso a Epic Games Store, si può usare il Game Pass e anche tutti gli altri store di terze parti. Ma sull’esperienza utente, che per quanto mi riguarda è la cosa che conta davvero, non c’è confronto che tenga. Senza contare il fatto che su Steam Deck è possibile instalalre sia Game Pass che Epic Games, ma quello è un discorso a parte!
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