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Concrete, moderne, glocal: l’Italia delle medaglie d’oro è trainata dalle donne

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PARIGI — Viene voglia di scrivere sui muri: l’Italia delle donne è passata qui. Come una grande onda che porta cieli, vite, geografie diverse. E spazza via collere e rancori. Concreta, lucida, consapevole. Senza nostalgia per tutto quello che non era mai avvenuto. Non l’Italia pasticciona de Il Sorpasso di Dino Risi, ma quella che sa cucire fili, tagliare e ricucire. Fare un disegno e darsi una mano.

Un’Italia mista, attuale, moderna, glocal, che dentro di sé ha il mondo, ma anche la piccola provincia, quella di Guareschi, che ha anagrafi sparse. Ekaterina (Antropova), nata in Islanda da genitori russi, Sarah (Fhar) viene dalla Germania, Monica (de Gennaro) da Sorrento, Caterina (Bosetti) da Busto Arsizio, Alessia (Orro) da Oristano, Sardegna, Anna (Danesi) da Roncadelle, Myriam (Silla) da Palermo. Un giorno a un angolo di strada una coppia, Paolo e Maria, notano un signore infreddolito, lo accolgono in casa e lo fanno lavorare. Il signore, Abduolaye, viene dalla Costa d’Avorio, fa arrivare la moglie Salimata e lì nasce Myriam.

(afp)

Le sorelle d’Italia raccolgono più ori dei fratelli: 7-3. Dopo 20 anni l’Italia delle donne torna al successo e vince il sesto oro in uno sport di squadra. Più due ori misti: Tita-Banti nella vela e Bacosi-Rossetti nel tiro a volo, segno che in questo paese uomini e donne possono lavorare insieme, senza sottomissioni, disparità di salario e di trattamenti. Se solo l’Italia potesse guardare al suo sport non come a una vacanza d’estate, ma come a un modello a cui ispirarsi nella quotidianità. In cui c’è spazio per chi merita e per chi lavora a un’eccellenza. Le azzurre del volley hanno sorriso, ma sono state fredde e concentrate, senza nebbie cognitive. Ognuna si è migliorata. Paola Egonu, nata in Italia a Cittadella (bene ricordarlo) non ha usato social dal giorno dopo l’inaugurazione. Dice: «Le due rullate al giorno di Velasco sono servite, anche nelle piccole cose che non sono la mia specialità». Traduzione: mi sono anche buttata a terra per prendere palle.

Bruno Vespa e le atlete del volley: “Nere e italiane, esempio di integrazione”. E il tweet è sommerso dalle critiche

11 Agosto 2024

Via i fantasmi, la disfatta con la Serbia a Tokyo 2020. Merito anche di Julio Velasco che ha raccolto accanto a sé il meglio, un ottimo staff tecnico (Barbolini, Bernardi) perché la sola grande artigianalità non basta. E che ha scelto un albergo, senza immergere la squadra nel frullatore olimpico, facendo da parafulmine, da colla, da meteo sereno. Dimostrando ancora una volta che un buon allenatore fa vedere alle sue giocatrici quello che possono essere, piuttosto che quello che sono. E lo scambio di medaglie tra Danesi e Sylla sul podio, la delicatezza con cui ognuno ha messo al collo dell’altra la propria medaglia questo voleva dire: siamo cresciute insieme e insieme arriviamo al traguardo.

Alice Bellandi alla sua seconda Olimpiade ha vinto l’oro nel judo e subito dopo è andata a baciare la sua compagna Jasmine, anche lei judoka, senza mascherare il suo sentimento perché se fai sport cerchi limpidezza nel risultato e nella tua vita e anche questo è un gesto che dal tatami dovrebbe avere libera circolazione in tutte le piazze d’Italia.

Alice D’Amato, 21 anni, la ginnasta che ha battuto la regina Simone Biles, da piccola si è trasferita a Brescia all’Accademia Internazionale, ha perso il papà nel 2022, e la sua gemella, anche lei ginnasta, si è infortunata tre volte (rottura del crociato) in due anni. Un’altra si sarebbe spaventata, lei invece si è sentita così grande da prendere l’eredità fatta di sacrificio e di allenamenti. Ha seguito una sua traiettoria e sulla trave, l’attrezzo più pericoloso che ci sia, mentre le altre sono cadute, lei è rimasta meravigliosamente in piedi. Altro che fate ignoranti.

Alice D’Amato: “Non ho una vita normale, ma la amo e non mi pesa”

dal nostro inviato Cosimo Cito

07 Agosto 2024

Nel windsurf la cagliaritana Marta Maggetti ha riportato l’oro in Italia 24 anni dopo Alessandra Sensini. Quarta a Tokyo, non ha mollato: «Grazie anche al mare mi sento una donna più forte». Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, nella Madison dove ci vogliono astuzia, calcolo, velocità, gambe, colpo d’occhio, hanno vinto un oro a sorpresa. Accoppiate sulla pista all’ultimo hanno dimostrato che le donne sanno anche trovare felicità nell’emergenza e nell’improvvisazione.

Le medaglie vinte dall’Italia alle Olimpiadi 2024: dall’argento di Ganna all’oro delle ragazze del volley

a cura della redazione Sport

07 Agosto 2024

Jasmine Paolini e Sara Errani sono state una coppia d’oro (hanno formato il doppio un anno fa) e hanno vinto un titolo che all’Italia del tennis era sempre mancato. Un’Olimpiade non è una guerra tra generi e nemmeno un falò della vanità, non serve a lucidare orgogli. Ma ad alzare la testa sì. Sarebbe bello se l’Italia potesse capire l’abbraccio tra due ragazze, Egonu e Antropova, che tutti volevano rivali e capire che si può stare a fianco nelle diversità. Basta avere la voglia di guardare lo stesso orizzonte. Questa sì che sarebbe la prossima partita da vincere.

 

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