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L’intervista di Elon Musk a Donald Trump ha sollevato i dubbi della commissione europea. E scatenato le ire di Matteo Salvini. Il leghista, sostenitore sia del tycoon che del fondatore di Tesla, parla di “velenosa minaccia” e difende a spada tratta Musk: “Hai tutto il nostro supporto”. Per il vicepremier la lettera di Thierry Breton è “uno strumento di censura”. “Basta con norme assurde che soffocano la democrazia, viva la libertà di pensiero!”, chiude il post su X il leghista.
L’Europa denuncia Musk: “Ha violato la privacy di 60 milioni di persone”
di Massimo Basile
La posizione di Fratelli d’Italia
Anche in casa FdI il botta e risposta tra Musk e Ue non è passato inosservato. Il meloniano Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, si schiera con il miliardario sudafricano e contro la Commissione Ue. “La lettera del commissario Ue Thierry Breton che minaccia Elon Musk a poche ore dalla sua diretta con Donald Trump – afferma Fidanza sui social – è una vergogna assoluta. Siamo alla censura preventiva, alla polizia del pensiero, alla repressione orwelliana”.
Secondo Fidanza si tratta di “una roba da Maduro (che non a caso pochi giorni fa ha silenziato la piattaforma X), altro che “valori europei” e “stato di diritto”. L’europarlamentare sottolinea che “comunque la si pensi, uomini e donne libere dovrebbero insorgere a difesa della libertà di espressione”.
La lettera di Breton a Musk
Il commissario europeo Thierry Breton, riferendosi all’intervista del patron di Tesla a Trump, ha evidenziato che “da un grande pubblico derivano maggiori responsabilità”, mentre in una lettera ha ricordato a Musk di avere l’obbligo di contrastare i contenuti illegali e la disinformazione in base alle direttive europee.
Breton ha espresso preoccupazione per il “rischio di amplificare contenuti potenzialmente dannosi nell’Ue”, citando l’intervista al candidato repubblicano e facendo riferimento alle dichiarazioni di Musk sulle rivolte nel Regno Unito.