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Ieri, all’interno del carcere di La Spezia due detenuti che si trovava no nella stessa cella hanno litigato tra loro per motivi sconosciuti e uno di loro ha gettato sull’altro olio bollente provocandogli gravi ustioni per il 70% del corpo. Il detenuto ferito è un 34enne di origine marocchina, ricoverato al Villa Scassi di Genova. A darne notizia il segretario ligure della Uilpa Polizia Penitenziaria, Fabio Pagani.
“Da tempo – sottolinea Pagani – lanciamo un grido di allarme su possibili nuove tragedie chiedendo la proclamazione dello Stato di emergenza della Polizia Penitenziaria e la realtà, purtroppo, si è manifestata con tutta la sua crudeltà”. “Il carcere di La Spezia conta oggi 89 detenuti all’interno. Un carcere alle prese con lavori ‘fantasma’, chiuso parzialmente – aggiunge il sindacalista -. Peraltro, a nulla servirà nell’immediato il decreto carceri, appena convertito in legge, che, anzi, contiene taluni profili destinati ad aggravare ulteriormente il quadro, così come inutili a tratti e persino pericolose sono le direttive dal tenore ‘armiamoci e partite’ emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Mentre la politica è in ferie, in carcere, con 65 suicidi fra i detenuti e 7 nella Polizia penitenziaria nel 2024, si continua a lottare per la sopravvivenza e a combattere”.
La senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, dopo la sua visita al carcere della Spezia, scrive sui suoi social: «Alla Spezia urgono i lavori di ripristino della intera area allagata dell’edificio. Serve più personale sanitario e più spazi per attività. Il sovraffollamento e i suicidi in carcere sono una sconfitta per tutti. Soprattutto per chi come noi di Italia Viva crede in una visione rieducativa della pena. Per questo sostengo con grande convinzione la proposta di legge di Roberto Giachetti“.