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Bus finito fuori strada a Verona, l’autista è un dipendente della ditta coinvolta nella strage di Mestre

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Alla guida del bus Atv che il 15 agosto è finito fuori strada e sul quale è morta una donna, c’era un autista dell’azienda di trasporti “La Linea spa”, coinvolta nella tragedia di Mestre del 3 ottobre scorso. È il risvolto delle indagini sull’incidente del giorno di festa a Parona, una frazione di Verona. La vittima aveva 49 anni, era originaria della Romania. A Mestre, invece, morirono 22 persone e 15 rimasero ferite.

L’incidente di Ferragosto

Dai primi riscontri – in corso di verifica da parte degli investigatori – sembra che non ci siano tracce di frenata del bus Atv. La donna deceduta è rimasta schiacciata tra la cabina dell’autista e il seggiolino sul quale si trovava, e ha riportato traumi gravissimi agli arti che si sono rivelati fatali.Il conducente, 55 anni, è ricoverato all’ospedale di Borgo Trento, è ancora sedato e ha riportato un grave trauma toracico ed altre ferite, ma non è in pericolo di vita. Per estrarlo dalle lamiere del bus i vigili del fuoco hanno lavorato 3 ore.

L’esternalizzazione

“La legge regionale prevede che il 20% del servizio venga dato in affido ad aziende esterne, del territorio. La nostra Azienda produce 23 milioni di chilometri all’anno, di cui 4 in affidamento”, ha precisato il presidente di Atv, Massimo Bettarello. L’autista lavora a Verona dal 2006. “Confermo – ha aggiunto Bettarello – che l’autista non è un dipendente diretto, è di un’azienda che aveva in affido alcune linee però lavora per noi da molti anni, dal 2006. A memoria non è mai stato coinvolto in fatti rilevanti per la sicurezza sua, dei passeggeri o dei mezzi. E’ stato sottoposto a tutti i controlli che fanno i nostri autisti e quindi le visite di idoneità, i certificati di qualificazione del conducente, i test a sorpresa sulle tossicodipendenze che ha brillantemente superato ed i corsi di formazione sulla guida sicura”. Il presidente di Atv ha puntualizzato che “l’azienda ha messo in campo tutto quello che era possibile. Per quanto riguarda il mezzo, era un bus tedesco alimentato a gas di recentissima introduzione, perciò questo ci fa presupporre che anche tutte le dotazioni fossero a posto. Così attendiamo l’esito delle indagini per ulteriori commenti”, ha concluso.

 

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