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Siccità, Bonelli chiede lo stato di crisi: “Chi l’ha visto il commissario nominato da Meloni?”

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C’era una volta il commissario contro la siccità, nominato dal governo Meloni. Ma chi l’ha visto? E soprattutto, cosa ha fatto?”. Così Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, lancia le accuse contro il governo mentre il Paese – specialmente nel Sud e Isole soffre per la mancanza di acqua – : “Spicca il silenzio della premier Meloni, che non è riuscita a pronunciare una parola sul disastro in corso nel nostro Paese”.

Da maggio 2023 è Nicola Dell’Acqua a guidare la cabina di regia sull’emergenza idrica voluta dal governo Meloni. Il dirigente era a capo di Veneto Agricoltura, dopo essere stato direttore dell’Arpav e aver ricoperto lo stesso ruolo per il presidente Luca Zaia.

“Per quanto ci riguarda, è necessario dichiarare lo stato di crisi climatica e adottare provvedimenti conseguenti”, la richiesta di Bonelli che ricorda come “in Sicilia, la siccità e la desertificazione hanno causato danni per oltre 3 miliardi di euro, con una riduzione del 70% della produzione cerealicola e del 45% delle coltivazioni arboree. In alcune aree particolarmente colpite dalla siccità, vigneti e agrumeti sono stati estirpati”. E prosegue: “In Puglia la produzione di olive è prevista in calo del 50%, mentre in Basilicata la produzione di grano potrebbe diminuire del 90%. La situazione è grave anche in Abruzzo e Calabria”.

L’estate 2024, secondo i dati Copernicus, è stata la più calda di sempre. La temperatura dei nostri mari ha raggiunto i 30 gradi, provocando la proliferazione di mucillagine, con danni alla biodiversità e all’economia e l’ingresso nei nostri mari di specie aliene, “di cui 134 sono state censite come pericolose per l’equilibrio ambientale”.

A lanciare l’allarme anche la Coldiretti, con il Meridione assediato dalla mancanza di pioggia in un 2024 che si conferma anche in italia il più caldo di sempre. Secondo i nuovi dati di Isac Cnr, i primi sette mesi dell’anno hanno fatto registrare una temperatura di 1,55 gradi superiore alla media dal 1880 ad oggi, con una punta di 1,72 gradi proprio al Sud.

In questo contesto emerge la difficoltà degli amministratori locali. Il governatore ed esponente FdI Marco Marsilio ha chiesto lo stato di emergenza per l’Abruzzo. Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani ha chiesto poteri in deroga per ripristinare i dissalatori abbandonati. La presidente della Sardegna Alessandra Todde ha lamentato la mancanza di risorse da parte del governo contro l’emergenza.

E la carenza d’acqua potabile, necessaria per l’irrigazione dei campi, preoccupa gli epidemiologi come Massimo Ciccozzi: “La siccità che è anche un problema di sanità pubblica. Chi consumerebbe frutta e verdura senza problemi?”.

 

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