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Bolzano, scuola elementare forma una classe di soli migranti e italiani che non sanno il tedesco: scoppia il caso

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Alla scuola elementare di lingua tedesca Goethe di Bolzano l’anno partirà con una classe formata esclusivamente da bambini “non tedeschi”, ovvero migranti ed italiani.

In un’intervista al giornale Dolomiten la preside Christina Holzer difende la scelta: “Non si tratta di una classe speciale che io rifiuto perché emargina persone con disabilità. Un basso livello linguistico però non è una disabilità”.

Holzer ribadisce che nella classe ci sono sempre due se non tre insegnanti. “Questa classe è un concetto pedagogico e non politico con l’obiettivo di aprirla l’anno prossimo. È una strada nuova ma giusta”.

I corsi di tedesco non per gli italiani

“In una classe tutti gli alunni partono da zero, nessuno parla infatti tedesco. Devo garantire l’insegnamento, ma non devo neanche perdere di vista i bambini di madrelingua tedesca” ha provato a spiegare la preside. “I corsi di tedesco sono previsti solo per i migranti e non per i bambini italiani, che anche spesso non sanno la lingua”.

La preside ha precisato che “di 500 alunni solo 47 hanno una cittadinanza straniera, ma il 40% ha difficoltà linguistiche”.

Giusto o sbagliato?

Il presidente della Suedtiroler Volkspartei, Dieter Steger, sostiene che “la strada intrapresa dalla scuola Goethe è l’unica che non è a svantaggio dei bambini tedeschi” mentre l’assessore provinciale alla scuola tedesca, Philipp Achammer, sostiene che “l’istituzione di classi speciali non è consentita dalla legge a livello statale e provinciale”.

Alessandro Urzì, bolzanino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione affari costituzionali della Camera, ha affermato che “separare fisicamente le persone e in particolar modo i bambini, crea un allontanamento non solo fisico ma anche culturale, ciò è pericoloso ed è esattamente l’opposto di ciò di cui oggi abbiamo bisogno, ossia capacità sin dalle primissime generazioni di educare all’inclusione autentica”. Secondo Urzì “l’iniziativa della scuola Goethe non aiuterà l’integrazione dei bambini né l’ apprendimento delle lingue”.

 

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