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Le battaglie su sanità e salario minimo, il referendum contro l’autonomia e la sfida sullo Ius scholae, ma anche le guerre e l’impegno dell’Unione europea. Dalla festa dell’Unità di Abbadia San Salvatore, nel Senese, Elly Schlein dribbla le polemiche nel campo largo e lancia “l’autunno militante”. Nel mirino della segretaria dem c’è la prossima manovra di Giorgia Meloni: “Non ha un’idea su come rilanciare economia, gravissimo se il governo cancella l’assegno unico”.
Sparisce l’assegno unico. Meloni taglia il bonus famiglia
di Valentina Conte
Il sostegno alle famiglie può saltare con la prossima finanziaria. Per la leader del Pd l’assegno è “uno strumento universale che ha aiutato molto”: “Questo è un governo settario perché quando una misura, anche se funziona, non porta la loro firma, decidono di stravolgerla di solito per metterci la bandierina”, attacca Schlein.
La segretaria, tornata dalle ferie per il primo appuntamento politico, è sul palco di Abbadia San Salvatore, in Toscana. Il suo discorso parte dai temi economici: chiede che gli asili nido siano “gratuiti come in Toscana”, ma anche un aiuto per l’acquisto dei testi scolastici perché “la gente dopo due anni di governo Meloni fa fatica a fare la spesa”, poi promette il contrasto alle privatizzazioni, Poste in testa.
Il cavallo di battaglia però è sempre lo stesso: “Andate a firmare la proposta sul salario minimo. Sotto i nove euro è sfruttamento e non è legale”. Quindi l’affondo: “Meloni manca di rispetto a oltre 3 milioni di lavoratori italiani poveri”.
Schlein: “Gravissimo se il governo cancella l’assegno unico”
Altro tema caldissimo è la riforma Calderoli. Qui le opposizioni sono unite, la raccolta firme per il referendum abrogativo è andata a gonfie vele: “La pessima autonomia differenziata vuole spaccare in due il Paese, non è una riforma che penalizza solo il Sud, ma penalizza anche i territori come le aree interne”. Schlein poi passa alla salute: “Difenderemo la sanità pubblica dai tagli che sta facendo il governo di destra”.
La segretaria sa che non può evitare i problemi interni al campo dell’alternativa alla destra. Gli appuntamenti elettorali si avvicinano, Liguria in testa. La candidatura dell’ex ministro dem Andrea Orlando è ancora in stand-by. Per questo Schlein ammette di stare ancora lavorando “sulle alleanze”. Chiuse le candidature in Emilia Romagna e Umbria, manca ancora il frontman per il post Toti: “Stiamo lavorando in questi giorni sperando di costruire una coalizione competitiva vincente”, si difende Schlein. Un impegno che richiede pazienza, virtù necessaria per andare oltre alle frecciatine tra progressisti, anche perché, ribadisce la segretaria, l’obiettivo è “battere le destre”.
Anche lo scenario internazionale fa parte del dibattito toscano. Schlein chiede all’Europa di “non diventare un’economia di guerra”: “Vanno fatti sforzi diplomatici internazionali continui per la pace”. Sul Medio Oriente, è la richiesta della dem, “serve più impegno” da parte di Bruxelles e del governo italiano. Poi si dice “d’accordo con la richiesta di sanzioni da parte di Josep Borrell per i coloni negli insediamenti illegali e per i ministri estremisti, che mettono in difficoltà il processo di pace, del governo Netanyahu“.
Lasciando il palco è intervenuta sul caso politico dell’estate: l’apertura di Forza Italia alla riforma della legge sulla cittadinanza. “A partire dalle nostre proposte – precisa Schlein – siamo disponibili al confronto per non deludere le aspettative di chi aspetta questa legge da decenni”.
