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Conte: “Resuscitare Renzi? Scelta inaccettabile, è harakiri. E apre una ferita con il M5S”

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“Anche io sono convinto che resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti, sia una scelta che avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni“, dice all’Ansa il leader del M5S, Giuseppe Conte, commentando l’intervento sul Fatto Quotidiano di Goffredo Bettini. Che considera “giusto far cadere i veti” ma “stravagante dare le chiavi dell’allargamento del centrosinistra a Renzi. L’ex premier ha esaurito un ciclo”.

La posizione di Conte è chiara. Come ha spiegato in un’intervista a Repubblica nei giorni scorsi: “Per aggregare un due-tre per cento di voti, si farebbero scappare tutti gli elettori del M5S e anche una buona parte di quelli del Pd. In tanti mi fermano per strada e mi implorano di non imbarcare Renzi. Temono la sua capacità demolitoria, si è sempre distinto per farli cadere, i governi, anziché per farli durare. Senza contare le volte che in Parlamento ha votato con la destra”.

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E ora Conte ribadisce il concetto: “Sarebbe una scelta peraltro incomprensibile per gli elettori, visto che Italia viva in questa legislatura ha votato quasi sistematicamente con il centrodestra e governa con le destre in molte amministrazioni territoriali. Ma – aggiunge parlando con l’Ansa – è una scelta inaccettabile anche se vogliamo che il progetto politico progressista sia costruito nel segno, per noi imprescindibile, dell’etica pubblica e della lotta all’affarismo. Lasciare questo spazio a Renzi, incoronarlo così platealmente come credibile rappresentante di un polo moderato, è un grande harakiri”.

L’ex premier critica quindi l’apertura al leader di Italia viva che piace ai big del Pd: “Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo e viene assecondato dai vertici del Pd sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del M5S: una comunità che intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto. Se poi qualcuno pensa che Renzi possa facilitare un dialogo diretto con il Partito democratico statunitense e con il governo israeliano allora dico che, a maggior ragione, occorre un forte chiarimento sulla politica estera: per noi del Movimento 5 Stelle i governi italiani non si decidono a Washington”. La risposta di Renzi non si è fatta attendere. “L’attenzione di Giuseppe Conte alle questioni di politica estera è meritevole di un approfondimento serio, trasparente e rigoroso. Per la nostra idea di centrosinistra il rapporto con gli americani non è in discussione. Non facciamo scegliere i governi a Washington – aggiunge – ovviamente, e ancora più ovviamente non lasciamo che sia Mosca a decidere per noi. Quanto alla politica americana tra Trump e Harris noi non abbiamo dubbi: stiamo dalla parte dei democratici americani, di Kamala senza se e senza ma. Ci auguriamo che tutto il campolargo sia dalla parte dei progressisti contro i sovranisti”.

 

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