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Via il Green Pass, Regioni in pressing. “E dopo Pasqua senza mascherine”

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Della road map per l’uscita dalle restrizioni anti Covid annunciata da Mario Draghi due settimane fa non c’è traccia. La crisi ucraina, ovviamente, ha ribaltato l’agenda del governo ma il 31 marzo, scadenza dello stato di emergenza e di quasi tutti i provvedimenti restrittivi, si avvicina. E così il pallino è passato in mano alle Regioni: saranno loro a scrivere il documento con il quale proporranno al governo le tappe per alleggerire (neanche poi tanto gradualmente) le restrizioni. I presidenti vogliono essere pronti ed evitare di trovarsi davanti a un documento del governo che non hanno condiviso. Così giocano d’anticipo.

Il primo obiettivo è eliminare il Super Green Pass, possibilmente da subito per evitare che l’Italia resti l’unico Paese europeo ad imporre ai turisti non vaccinati una corsa ad ostacoli per muoversi, alloggiare, andare al ristorante, entrare nei musei. Sembra essere in linea anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che ha spiegato di essere «favorevole a rimodulare fino all’abolizione il super Green Pass, in maniera graduale, non dal primo aprile ma nel mese di aprile, con una progressività soprattutto sul lavoro, dove valuterei attentamente un’abolizione prima rispetto al resto». Ma «la prima cosa da fare è togliere la distanza tra le persone, tornando a usufruire della capienza normale allo stadio o in ufficio e lasciando però la mascherina al chiuso». Sileri vuole anche togliere la mascherina al chiuso «per la metà di aprile».

Il presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga ha spiegato che prima di tutto bisognerebbe alleggerire i controlli sul certificato verde. Affidarsi cioè alla responsabilità dei singoli cittadini e non coinvolgere più ristoratori e altri nelle verifiche. Se le forze dell’ordine trovano una persona senza pass, la sanzione riguarda solo lui. Questo però sarebbe solo l’inizio. L’obiettivo è salvare quel che resta della prima tranche della stagione turistica, le vacanze di Pasqua. Tutti i nostri concorrenti, dalla Spagna alla Grecia, hanno già riaperto e chi non lo ha ancora fatto completamente (come la Grecia) ha comunque annunciato la data del ritorno alla normalità.

Per questo le Regioni sono in pressing sul governo perché anche l’Italia, già a partire dall’1 aprile, cancelli l’obbligo di Green Pass rafforzato per alloggiare negli hotel e in tutte le strutture ricettive, per accedere a bar e ristoranti almeno all’aperto, ma anche a siti archeologici e culturali, per spostarsi con i mezzi di trasporto pubblico locale, dunque, bus, metropolitane, ma anche treni e aerei sulle tratte nazionali. I governatori chiedono anche di rimuovere l’obbligo di mascherina Ffp2 per salire sui mezzi di trasporto. Si vorrebbe anticipare anche la già prevista eliminazione di quei dispositivi di protezione a scuola.

Tutte le attività all’aperto, a cominciare dallo sport, dovrebbero tornare subito accessibili a tutti mentre l’obbligo di Green Pass base (e dunque anche con il solo tampone) resterebbe nei luoghi al chiuso (compresi bar e ristoranti, cinema e teatri e trasporti a lunga percorrenza) e cadrebbe invece nei negozi, in banche e uffici pubblici, ultima delle restrizioni introdotte dal governo.

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