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Salis debutta da eurodeputata con Zerocalcare: “Salvini andrà in carcere? Penso solo ai 30 mila morti nel Mediterraneo”

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La prima vera uscita pubblica da eurodeputata di Ilaria Salis a Milano, allo spazio Fabbrica del vapore, è molto politica e poco partitica. Con lei c’è Michele Rech, cioè Zerocalcare, titolo dell’evento: “Questa notte non sarà breve. L’antifascismo è una responsabilità collettiva”, citazione del fumetto dell’artista romano che ha raccontato la prigionia di Salis in Ungheria. A vedere la platea, il modello funziona: spazio riempito, almeno 1.500 persone, gente in piedi o seduta per terra e soprattutto un’età media decisamente bassa, specie se raffrontata ai classici eventi della sinistra. Roba da far venire i brividi a destra e media fiancheggiatori che in questi mesi hanno individuato in Salis una specie di bersaglio pubblico. «Non avendo argomenti per parlare dei reali problemi sociali né soluzioni da dare preferiscono personalizzare. Invece di dedicare fondi pubblici per il diritto all’abitare o indagare sugli enti pubblici che gestiscono l’edilizia popolare cercano il nemico per mascherare il problema», risponde lei, eletta con Alleanza verdi sinistra.

Open Arms, Ilaria Salis a Repubblica: “Il problema non è se Salvini vada o meno in carcere, ma i 30 mila morti in mare”

La giornata milanese — replica il 21 settembre a Roma — è contrassegnata dalla radicalità. La coppia Salis-Zerocalcare infatti parla di «superamento del sistema carcerario» e «dei confini» in nome dell’internazionalismo, un «antifascismo vivo e liberato dall’ipocrisia», la costruzione di un’idea di società diversa contro una sinistra debole che si è limitata «all’amministrazione della disperazione presente», la chiama Rech. Salis ricorda la sua esperienza traumatica nelle galere di Budapest, racconta delle sue visite in veste di eletta nei penitenziari di Milano e Alessandria, e in coerenza col proprio ideale libertario su Matteo Salvini e il caso Open Arms spiega che «non mi interessa se andrà in carcere o meno, penso solo ai 30 mila morti nel mar Mediterraneo negli ultimi dieci anni». L’ultimo capitolo del dialogo è dedicato alla solidarietà. La liberazione di Salis è infatti scaturita grazie al fattore militante (compreso il fumetto di Zerocalcare), abbinato al lavoro della stampa democratica, culminato con l’elezione. «Non potrò mai ringraziarvi abbastanza — chiosa Salis — La solidarietà non è solo un posizionamento etico, può cambiare la società. Spero che insieme faremo altri passi, a fianco delle lotte sociali».

 

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