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Tutto era pronto per il volo del drone, con destinazione carcere di Caltanissetta. Qualcuno aspettava dieci microcellulari, due smartphone, 12 schede Sim, 100 grammi di marijuana e 150 di hashish. Un gran carico affidato a un pilota di droni e a un suo complice, che sono stati arrestati dai finanzieri del Gico di Caltanissetta, articolazione del nucleo di polizia economico finanziaria. Si tratta di un pregiudicato e di un incensurato, adesso in carcere e ai domiciliari. A segnalarli sono stati i finanzieri di Catania, che hanno iniziato a tenerli sotto controllo sin dal loro arrivo all’aeroporto di Fontanarossa. I due sono stati fermati nelle immediate vicinanze dell’istituto penitenziario di Caltanissetta, dentro una zaino è saltato fuori non soltanto il drone, ma anche il carico. Sono stati sequestrati pure 5.000 euro in contanti, erano occultati sotto lo sterzo dell’auto: “Dai successivi approfondimenti effettuati – dice un comunicato del comando provinciale diretto dal colonnello Stefano Gesuelli – quei soldi risultavano costituire il compenso per il pilota del drone da impiegare nell’attività di introduzione dello zaino nell’area del carcere”.
L’arresto dei due, in flagranza, è stato convalidato dal giudice delle indagini preliminari di Caltanissetta. E, intanto, si continua a indagare per scoprire se la squadra abbia operato anche in altre carceri siciliane. L’assalto dei droni è ormai una costante attorno i penitenziari. Gli arrestati si sono difesi dicendo di non sapere a chi sarebbe andato il carico. Attendevano solo l’accensione di una luce per entrare in azione, nel cuore della notte.