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Mattarella loda Draghi: “Autorevole il suo rapporto sulla competitività europea”

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“Ancora una volta è stato scelto un tema di grande rilevanza e attualità, che si inserisce nella riflessione strategica in corso a Bruxelles, su cui è intervenuto recentemente, con un autorevole rapporto, anche Mario Draghi. In quel rapporto – centrato come tutti sappiamo sulla competitività europea – il divario di produttività tra Unione Europea, Stati Uniti e Cina è imputato principalmente al settore tecnologico”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al XVII simposio Cotec Europa, organizzato dalle Cotec di Portogallo, Spagna e Italia, a Las Palmas de Gran Canaria in occasione della sessione di chiusura dei lavori al teatro Pérez Galdós.

Per Mattarella, “sovranità tecnologica non significa chiusura, arroccamento o protezionismo, atteggiamenti che finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa, gli stati dell’Unione europea. Al contrario, è un cantiere in cui potenziare la ricerca, per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi della intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce. È significativo che per sviluppare questo cantiere sia stata nominata un’apposita commissaria dell’unione per la sovranità tecnologica, Henna Virkkunen“.

Il Presidente della Repubblica evidenzia che “le politiche pubbliche hanno un ruolo determinante, sia sul terreno delle regole, sia nella creazione di condizioni utili a far crescere il mondo della ricerca e la correlata capacità di trasformare le nuove conoscenze in valore e in impresa. Per restare competitivi servono risorse. Anzitutto fondi per i nostri sistemi educativi – e in Italia permane un significativo deficit di istruzione nell’ambito delle lauree Stem (science, technology, engineering and mathematics) – e per la ricerca, oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie. La sovranità in campo tecnologico si nutre di questi fatti e di cooperazione, perché non è indifferente la questione della internazionalizzazione della ricerca e degli investimenti relativi, della tutela del valore strategico di alcuni ambiti”.

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Mattarella sottolinea poi “alcuni aspetti rilevanti”. Il primo, spiega, “riguarda l’aerospazio e le sue ricadute, con la realizzazione di una capacità europea. Da alcuni anni i satelliti europei vengono messi in orbita attraverso lanciatori privati di paesi terzi, a causa della indisponibilità dei motori russi usualmente impiegati per i razzi vettori. Si tratta di un esempio delle criticità legate a carenze nelle scelte comunitarie in argomento. Va segnalato come l’Europa abbia reagito durante la presidenza spagnola dell’unione, con l’accordo in sede di agenzia spaziale europea, a Siviglia del novembre scorso, i cui risultati cominciano a vedersi: il nuovo grande lanciatore europeo ariane ha superato con successo il primo test di volo, il lanciatore di medie dimensioni venga ha in programma due test entro l’anno. In concreto, questo consentirà di mettere in orbita in modo autonomo le costellazioni satellitari approvate dall’Esa, finalizzate all’osservazione della terra. Tra esse figurano i progetti dei nostri paesi, ‘Atlßntica’, ispano-portoghese e l’italiano ‘iride’, che potrebbero un giorno condividere le informazioni raccolte”.

Secondo Mattarella “l’apertura e la capacità di inclusione proprie alla cooperazione scientifica internazionale sono fattori essenziali perché l’accesso all’innovazione non resti prerogativa esclusiva di alcuni paesi, contribuendo allo sviluppo e alla crescita equa e collettiva”. Il Capo dello Stato prosegue: “L’innovazione al servizio del progresso opera con efficacia all’interno di regimi liberi e democratici che hanno al centro la dignità delle persone: in questo l’Europa ha il suo punto di forza e la sua caratteristica. Spagna, Portogallo e Italia possono sviluppare una azione di stimolo importante nella Ue”.

 

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