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Non soltanto la prevenzione della bronchiolite nei neonati: la Regione è pronta a sfidare il governo su tutte le prestazioni cosiddette “extra Lea”. Ovvero quegli accertamenti medici e quelle terapie che i pugliesi non dovrebbero poter permettersi in quanto non rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni e quindi sono “proibite”, secondo le indicazioni del ministero della Salute, alle Regioni ancora in purgatorio perché in passato hanno sforato la spesa.