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Primo sciopero da quando Alessandro Giuli è diventato ministro della Cultura. Si mobilitano i lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche i cui sindacati hanno proclamato a partire da novembre uno “sciopero della prima di ogni produzione”. La decisione è stata presa “a seguito del grave e ingiustificabile ritardo della validazione del Contratto collettivo nazionale sottoscritto il 30 novembre 2023” e non ancora reso “esigibile”.
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a cura della redazione Politica
Le organizzazioni di settore di Cgil, Cisl e Uil ricordano che “il contratto è scaduto da circa ventun anni e che le maestranze, malgrado le elevate professionalità tecniche amministrative e artistiche, percepiscono salari divenuti iniqui”.
“Siamo vicini ai professionisti delle fondazioni lirico sinfoniche e alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero a partire da novembre se rimarrà l’attuale incertezza sul contratto nazionale. È assurdo che a fronte di un contratto nazionale scaduto un’intera categoria debba restare appesa da quasi un anno per la validazione del nuovo contratto. Chiediamo ad Alessandro Giuli di intervenire prontamente a tutela di lavoratrici e lavoratori che per questo ingiustizia percepiscono da anni salari assolutamente iniqui”. Così gli esponenti M5S Luca Pirondini e Gaetano Amato.