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Chiara Petrolini, chiesto il carcere per l’omicidio dei neonati sepolti

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La Procura di Parma ha presentato appello contro l’ordinanza con cui il Gip di Parma, il 19 settembre, ha disposto i domiciliari per Chiara Petrolini. In particolare, viene chiesto al Tribunale del riesame di Bologna che il seppellimento del 7 agosto 2024 venga qualificato come soppressione di cadavere (reato più grave del semplice occultamento di cadavere) e per tutti i reati ipotizzati (omicidio volontario aggravato del 7 agosto; soppressione di cadavere aggravato del 7 agosto; soppressione di cadavere aggravato del 12 maggio 2023) sia applicata la custodia cautelare in carcere.

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Lo riporta in una nota il procuratore capo Alfonso D’Avino sul caso dei neonati sepolti a Traversetolo. La giovane, al momento, è indagata solo per l’omicidio del primo corpo ritrovato, sui resti del secondo bimbo si stanno ancora svolgendo gli esami medico-legali per stabilire la causa della sua morte. C’è l’appello dunque contro l’ordinanza con cui il Gip aveva rigettato la richiesta di misura cautelare in relazione al reato di soppressione di cadavere riferito all’episodio del 7 agosto, ritenendo il meno grave reato di occultamento di cadavere e aveva disposto gli arresti domiciliari per i reati di omicidio volontario aggravato e di soppressione di cadavere. Nessuna richiesta cautelare era stata invece presentata per la morte del bambino del 12 maggio 2023.

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Il Gip aveva ritenuto gli arresti domiciliari (con divieto di comunicare con persone diverse da coloro che coabitano con l’indagata) sufficienti a garantire le esigenze cautelari, sia perché si trattava della prima esperienza detentiva della studentessa 21enne, sia in ragione del controllo che sarebbe stato esercitato dai familiari conviventi, ritenuto idoneo a neutralizzare il rischio che la ragazza cerchi di attirare nel suo domicilio degli estranei. La Procura non ha condiviso questa impostazione del Giudice, sia per quanto riguarda il seppellimento del 7 agosto scorso (che, nelle intenzioni dell’indagata, sarebbe stato definitivo, nel senso che quel seppellimento appariva idoneo a non essere mai scoperto, così come avvenuto per il seppellimento del 12 maggio 2023 e solo a causa dell’estemporaneo intervento dei cani è venuto alla luce), sia – specifica la Procura – per quanto riguarda le esigenze cautelari, non potendosi affidare aterzi – nella specie, peraltro, quegli stessi genitori che mai di nulla si erano accorti di ciò che avveniva in casa propria – il buon esito e l’efficacia degli arresti domiciliari.

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