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È diventato il nuovo Vittorio Sgarbi della destra professorale. Recordman di incarichi e poltrone nell’intellighenzia sparuta di quell’area culturale. Sta di fatto che nel silenzio generale il professore Stefano Zecchi – sulla cresta dell’onda mediatica già dall’era del Maurizio Costanzo Show, ovvero dagli anni Novanta – ha inanellato una tale quantità di nomine da fare invidia a quasi tutti i suoi colleghi accademici.