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Motorola nel 2025 vuole mettervi uno smartphone in tasca (e probabilmente sarà colorato)

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Fare breccia nel cuore (e nel portafoglio) degli utenti è sicuramente il sogno di qualsiasi azienda di tecnologia di consumo. Tutti ci provano, pochi ci riescono. E fra le aziende che ci sono riuscite di più negli ultimi anni, di sicuro c’è Motorola. Rafforzata dall’acquisizione storica da parte di Lenovo l’azienda ha realizzato una crescita costante anno dopo anno, fino ad arrivare ad ora, dove lo spettro della scarsa riconoscibilità del brand, dopo i fasti del passato, è finalmente solo un ricordo.

Nel primo trimestre dell’anno fiscale 2024/2025, l’azienda ha registrato un incremento del 30% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un contributo del 33% derivante dal segmento premium. Questa crescita non è frutto del caso, ma il risultato di una strategia ben definita che mira a differenziare i propri prodotti in un mercato sempre più competitivo.

Una nuova identità di prodotto e focus sul design

Intervistando Giorgia Bulgarella, Head of Marketing di Motorola Italia, abbiamo avuto conferma di quello che avevamo già avuto modo di vedere.

Il mercato è pieno di dispositivi con schede tecniche corpose e prezzi in molti casi allettanti. Il non affrettare i tempi e concentrarsi nel posizionarsi come alternativa ha permesso a Motorola di scalare le classifiche di vendita e soprattutto recuperare credibilità e desiderabilità nel suo pubblico.

Questo è stato evidente nel rinnovamento estetico della gamma, che non riguarda solo l’aspetto visivo, ma anche l’uso di materiali innovativi. Motorola collabora ormai da alcuni anni con Pantone per introdurre una gamma di smartphone con colori differenzianti, e il risultato è che oggi circa il 60% dei modelli venduti sono versioni colorate, andando così a scardinare la storica resistenza dei negozi e del pubblico verso colori diversi dal solito nero. Fare smartphone colorati è una scelta abbastanza comune. Proporli come prima opzione e far sì che siano disponibili in grandi quantità è però una strada che dimostra coraggio.

Sempre più in alto

Motorola sta anche spostando il focus verso dispositivi di fascia alta, con modelli come il Razr e la serie Moto G che rappresentano il cuore dell’offerta premium e fascia media.

Durante l’intervista, Bulgarella ha confermato che la strategia non si limita solo a introdurre dispositivi costosi, ma mira a bilanciare performance, design e accessibilità, con particolare attenzione ai materiali e all’ergonomia. Questo approccio ha permesso di aumentare la presenza del marchio nel segmento medio-alto, che ha registrato un incremento del 27% nel mix di prodotto. In parole povere Motorola non vende più quasi solo Moto E di fascia bassa, ma inizia davvero a farsi conoscere e apprezzare da un pubblico più ampio.

L’importanza della sostenibilità

Un altro tema centrale nella strategia di Motorola è la sostenibilità. Se vogliamo essere totalmente sinceri la sostenibilità è un tema centrale per la stragrande maggioranza delle aziende che fanno tecnologia di consumo, salvo poi essere molto difficile discernere fra greenwashing o vero impegno. Abbiamo visto anche vari casi in cui la semplice applicazione delle normative europee veniva sventolata come una medaglia al valore.

Sebbene, ancor più di altri aspetti, la sostenibilità vada misurata sul lungo periodo non si può però negare che il lavoro di Motorola in tal senso fino ad oggi è tangibile.

Fra i vari progetti abbiamo per esempio la collaborazione per l’inclusione di cover realizzate in plastica riciclata e packaging eco-friendly. Anche se il brand ha preferito comunicare meno su questo fronte rispetto ai competitor, è chiaro che la sostenibilità è una priorità crescente per Motorola, soprattutto in vista del 2025, quando ci sono stati promessi ancora nuovi passi in avanti in tal senso.

Merita una menzione anche la politica di aggiornamenti, che a partire dal recentissimo Moto Edge 50 Neo, massima espressione del lavoro di Motorola fatto fino a qui, ha visto un incremento degli anni di aggiornamenti da 3 a 5, portando questa cifra quindi molto vicino ai big Samsung e Google, che ne offrono addirittura 7. Uno smartphone aggiornato più a lungo è uno smartphone che dura di più, che non ha bisogno di essere cambiato e che fa del bene anche all’ambiente. Nella strategia di fidelizzazione a lungo termine come quella di Motorola ha ancora più senso che il dispositivo possa durare il più possibile.

Motorola ha cercato di proporsi come l’alternativa al duopolio Apple-Samsung e sembra che questa strategia abbia pagato. Non inseguire le schede tecniche ma ascoltare gli utenti e proporre un’alternativa di qualità e che potesse davvero spiccare in un contesto di smartphone tutti uguali.

Sarà interessante aggiornarci a distanza di almeno un anno per capire se questo 2025 sarà ancora un anno di crescita per Motorola e se l’azienda è riuscita a convincervi a mettervi uno suo smartphone in tasca.

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