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Le condizioni di salute del candidato governatore del centrodestra in Liguria, il sindaco di Genova Marco Bucci, – che il melanoma per cui ancora oggi risulta in cura aveva portato in un primo momento a rifiutare la proposta di candidatura – irrompono sulla campagna elettorale delle prossime Regionali. A riportarle al centro del dibattito, e farne un caso che nell’arco della giornata si è trasformato in un’ondata di polemiche, sono state le parole del candidato presidente della lista Uniti per la Costituzione, l’ex senatore grillino Nicola Morra, oggi volto dell’area che riunisce alcune delle anime dell’ex fronte anti governista nato in tempi di governo Draghi, fuoriusciti del M5s per primi. “Gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata che potrebbe non terminare il mandato“, ha detto in un’intervista rilasciata al Foglio. Scatenando la reazioni sdegnate di esponenti di tutte le forze politiche, premier compresa.
Se lo stesso Bucci ha fatto sapere di stare “benissimo”, anzi rilanciando sul terreno elettorale (“è vero, sono cose che non fanno piacere, ma a me dispiace molto di più, mi fa venire il vomito e il voltastomaco vedere tutte le bugie della sinistra e del suo candidato Orlando, che non fanno altro che raccontare frottole su quello che stiamo facendo e su quello che è stato il passato”), da Palazzo Chigi ha parlato Giorgia Meloni. “Alle volte, purtroppo, il dibattito politico scende a livelli inaccettabili – scrive sui social la presidente del Consiglio – Tuttavia, è fondamentale ribadire che la salute di una persona non dovrebbe mai essere strumentalizzata. La malattia non limita il valore e la capacità di chi, come Marco Bucci, ha già dimostrato di essere un amministratore eccellente e appassionato. Sono sicura che, se eletto, sarà un grande presidente della Regione».
Se il primo a prendere le distanze dall’uscita infelice di Morra era stato in mattinata lo stesso primo avversario di Bucci, il candidato presidente del fronte progressista Andrea Orlando (“Non ho letto le parole di Morra, ma penso che sia un tema che riguarda le valutazioni personali ed intime nelle quali la campagna elettorale non deve mai entrare”), il tema della salute del sindaco candidato governatore aveva costituito a destra uno dei principali dubbi sulla “scommessa” Bucci, nei giorni della candidatura, ma è scomparso da subito dalla contesa elettorale. “Non può essere un tema di scontro politico”, si tagliava corto a sinistra nelle ore concitate dell’investitura di Bucci. A riportarlo sulla scena, la polemica di oggi.
“Se questi sono gli argomenti della sinistra… Quindi i malati oncologici devono smettere di vivere, di lavorare, di combattere? Vomitevole e vergognoso”, twitta Matteo Salvini, facendo finta di non sapere della corsa rigorosamente in concorrenza con il centrosinistra di Morra. “Vergogna. In campagna elettorale non dovrebbero trovare spazio argomenti come le malattie, la vita e la dignità delle persone”, scrive il ministro per le Riforme, Elisabetta Casellati. “Quello di Morra è un ennesimo insulto a tutti i malati oncologici, persone straordinarie che con coraggio e determinazione affrontano accompagnati dai medici la loro quotidianità ad ostacoli”, aggiunge da Forza Italia Licia Ronzulli. “Vile e ignobile provare a vincere le elezioni con questi mezzucci – commenta il pretoriano meloniano Giovanni Donzelli – I liguri seppelliranno questi infami iettatori con una valanga di consenso per Bucci che governerà con energia la Regione per i prossimi 10 anni”.
“Errare è umano. Morra però persevera nel suo sciacallaggio. Quello umano, ben peggiore di quello politico – commenta Francesco Bruzzone, deputato leghista eletto in Liguria, dove l’alzata di scudi a difesa di Bucci è arrivata da tutti i partiti del fronte – Dopo aver pronunciato frasi nauseanti su Jole Santelli, oggi attacca Bucci per la malattia con cui, con dignità e determinazione, il sindaco di Genova sta combattendo. Un cinismo raccapricciante, una pochezza morale indecente. Sciascia operava distinguo tra uomini, ominicchi e quaquaraquà. Le parole di Morra sono meno di questa ultima categoria”.
Non nuovo a simili polveroni, effettivamente, finito al centro di un polverone simile nel 2020 per aver messo in guardia sulle condizioni di salute di Jole Santelli, presidente della Calabria che si aggravò e morì durante il mandato, quattro anni fa, Morra ha spiegato “Lo ha detto lui: ha un tumore metastatico, con il quale non si scherza. Anche se lo vedo tonico in questa campagna elettorale”. E neanche dopo la valanga di indignazione per la sua uscita, di fatto, è tornato indietro.
“Alla esplicita (e sgradita) domanda su cosa pensassi della candidatura di una persona soggetta a cure oncologiche ho risposto che bene ha fatto il sindaco Bucci ad informare sempre i cittadini sul proprio stato di salute, perché i cittadini devono essere informati – si legge nella nota dell’ex senatore del M5s – La decontestualizzazione e la strumentalizzazione operate dal quotidiano Il Foglio, seguite dalle sguaiate accuse di Salvini e di altri esponenti della Lega nonché di altri partiti, vanno prese per quello che sono: forzature da campagna elettorale, particolarmente screditanti per chi ha sempre inteso difendere la salute dei cittadini dalla distruzione della sanità pubblica da parte sia del centrodestra che del centrosinistra. Per tale motivo mi riservo ogni eventuale azione in giudizio”.
“Auguriamo a Morra di svolgere la sua campagna elettorale in trasferta nel miglior modo possibile, magari parlando di programmi elettorali e di problemi del territorio, – sono intervenute nel dibattito anche Paola e Roberta Santelli, sorelle di Jole – in tal modo da evitare di parlare nuovamente di Jole in modo così poco sensibile e inopportuno, e soprattutto ribadire un pensiero poco rispettoso che colpisce tutti i malati oncologici e le loro famiglie”.
