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Celebrazione al Tempio maggiore di Roma a un anno dal 7 ottobre. Meloni: “Israele si difenda ma rispetti il diritto umanitario”

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Si è svolta al Tempio maggiore di Roma la cerimonia a un anno dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Oltre alle più alte cariche della Comunità ebraica, il rabbino capo Riccardo Di Segni e la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, sono presenti esponenti politici e rappresentanti del governo. Presenti, oltre alla premier Giorgia Meloni, anche i ministri Giuli, Piantedosi e Valditara. Imponenti le misure di sicurezza nella zona del ghetto e attorno alla Sinagoga.

Sulla cancellata di metallo all’ingresso della sinagoga è stata appesa la maglietta su cui è stampata l’immagine di un bambino di un anno rapito da Hamas. “Per favore aiutaci a portarli a casa vivi”, è scritto sopra alla t-shirt con sotto l’hashtag “KidnappedFromIsrael”.

La premier, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana, commenta: “Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”.

La premier aggiunge: “Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”.

“Confermiamo – sottolinea Meloni – il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due stati”.

La premier spiega: “In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”.

 

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