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Parco di Portofino, stop a sorpresa dal Tar: resta il perimetro ampio ma senza misure di protezione ambientale nè Comitato di gestione

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La storia infinita del Parco di Portofino, oggi Regionale in attesa di diventare Nazionale, fa registrare un altro clamoroso capitolo. Il Tar Liguria ha infatti accolto, seppur parzialmente, il ricorso di un gruppo di comuni (Avegno, Tribogna, Cicagna, Recco, Rapallo, Santa MargheritaLigure, Portofino) e di Regione Liguria annullando in parte il decreto ministeriale con cui l’allora Ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani definiva la perimetrazione ampia – estendendola ai territori di 11 comuni -del futuro Parco Nazionale.

Attenzione però, perchè, coem vedremo, la perimetrazione non verrebbe cancellata dalla sentenza.

Fra i motivi accolti il principale riguarda la composizione del Comitato di gestione provvisoria del Parco. I Comuni rifiutarono di parteciparvi poiché erano contrari al Parco ampio, il Ministero nominò formalmente come legali rappresentanti gli stessi sindaci dei Comuni contrari, i quali non si presentarono alle riunioni.

Secondo il Tar, il Ministero dell’Ambiente, per garantire il loro diritto e rispettare il principio di collegialità dell’organo, avrebbe dovuto nominare come legale rappresentante il prefetto di Genova.

Tra le altre ragioni che hanno portato all’accoglimento i termini brevi concessi alla Regione per manifestare il suo parere e la scarsa attenzione prestata alle perplessità e critiche dei Comuni contrari.

A maggio di quest’anno sempre il Tar della Liguria, con un altro collegio, bocciando il decreto del ministro Pichetto Fratin, aveva deciso di ripristinare il perimetro provvisorio che nel 2017 aveva deciso l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente, di oltre 5300 ettari e comprendente undici Comuni.

Cosa è accaduto oggi non è così semplice da spiegare poiché la sentenza presenta alcuni punti da interpretare. In sostanza, il Parco a 11 verrebbe svuotato di organi gestionali e misure di salvaguardia pur restando negli stessi confini stabiliti dal decreto di Cingolani.

Lo si deduce da questo passaggio: «Tuttavia, ferma la delimitazione provvisoria dei confini del parco nazionale, la definizione delle zone interne e della relativa disciplina interinale di salvaguardia non può prescindere dal dialogo con gli enti locali, come prescritto».

In altre parole: un territorio con i vecchi confini ma senza regole e senza un organo che lo gestisca, soprattutto sul fronte urbanistico.

Il Tar, con una mossa a sorpresa visto che è consuetudine che un giudice fornisca consigli, al termine delle motivazioni rivolge un “invito” a Ministero e Regione, come dire “mettetevi d’accordo”.

Ecco il passaggio: « Resta salva la facoltà del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di non dare ulteriore corso alla fase provvisoria e di procedere all’istituzione definitiva del parco nazionale di Portofino d’intesa con la Regione Liguria, eventualmente stabilendo, previa adeguata consultazione della stessa Regione e dei Comuni interessati, misure di salvaguardia efficaci sino all’entrata in vigore del piano per il parco».

 

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