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“Siamo di fronte a un fatto che ha suscitato un ampio clamore, e non volevo che a livello nazionale si puntasse il dito nei confronti della ragazza”. Lo ha detto Alfonso D’Avino, procuratore capo di Parma, intervenendo alla Festa del Foglio in corso a Firenze, parlando della vicenda dei neonati trovati sepolti a Traversetolo. “Il problema della presunzione di innocenza – ha affermato – è uno dei problemi cardine della nostra attualità. Nel caso di Traversetolo c’era un fatto scabroso: una giovane mamma che partorisce un bambino, lo avrebbe ucciso e poi lo avrebbe seppellito. È un fatto che tocca le coscienze. Cerco però di scindere la ricerca della verità dal rispetto della persona. Nei confronti della ragazza abbiamo chiesto due volte la custodia cautelare in carcere ma non abbiamo mai fatto il nome della ragazza”. Chiara Petrolini nei giorni scorsi è stata nuovamente convocata dalla Procura di Parma per essere interrogata, ma anche questa volta si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Neonati sepolti a Parma, indagini sul primo figlio di Chiara Petrolini. Ma lei non dice se fosse nato vivo o morto
La 21enne è ai domiciliari, accusata nell’ambito di un’inchiesta di Procura e carabinieri per omicidio e soppressione di cadavere, dopo il ritrovamento di due neonati morti e sepolti nel giardino della casa di famiglia a Vignale. Il 15 ottobre sarà discussa la sua posizione davanti al tribunale del Riesame di Bologna, dopo l’appello dei pm che hanno chiesto per lei la custodia cautelare in carcere, misura non concessa dal Gip. La ragazza era stata ascoltata dagli inquirenti dopo il ritrovamento del cadavere di un neonato ad agosto e aveva chiesto di far dichiarazioni dopo il rinvenimento del secondo corpo, quello appartenente a un neonato partorito a maggio 2023. Il 26 settembre si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia seguito all’esecuzione dell’ordinanza ai domiciliari.