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Per Sammy Basso, il ricercatore vicentino affetto da progeria il cui funerale si è svolto venerdì, c’è il desiderio, espresso da molti, perché si avvii il processo di beatificazione. Lo ha reso noto il Vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, ricordando che i tempi sono lunghi e che per l’avvio della pratica bisognerà attendere almeno cinque anni. Il prelato ha espresso la sua disponibilità perché “in molti chiedono la beatificazione” e in prospettiva alla santità.
Sammy e la fede, un rapporto raccontato dalla mamma
In un’intervista a Repubblica Laura Lucchin, la mamma di Basso, ha raccontato che “Sammy era del mondo. Ha saputo toccare corde pazzesche, in tutti. Per me è stato un dono grande e meraviglioso. A volte mi chiedevo: perché proprio a me questo dono così immenso? Allora mi rispondevo che, forse, è stato proprio lui a scegliere noi». Sammy aveva una grande fede che, ha spiegato Lucchin, «ci ha aiutato tanto. Il messaggio di Sammy ha un senso proprio se visto in una prospettiva di fede. Altrimenti sarebbero solo parole vuote».
La lettera di Sammy Basso scritta per il suo funerale: “Non ho perso la battaglia con la progeria perché ho abbracciato la vita. Brindate per me, sono stato felice”
Il processo di beatificazione
Il dicastero vaticano delle Cause dei Santi ricorda che per l’avvio del percorso è necessaria una “fama di santità” della persona legata all’opinione comune secondo cui la vita del candidato è stata integra e ricca di virtù cristiane. Il primo eventuale passaggio è il riconoscimento di Sammy quale “Servo di Dio” quindi di “Venerabile”. Poi per la beatificazione, a meno che non venga riconosciuto il martirio in questo caso improbabile, si deve produrre la prova del miracolo per sua intercessione.
Funerali di Sammy Basso, in migliaia per una festa di colori. La mamma: “Sei stato un dono speciale”. Gli amici: “Avevi la testa dura, ma il cuore grande”
dal nostro inviato Giampaolo Visetti