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Diceva di volerli stanare, «metterli alla gogna», come un moderno giustiziere disseminando indizi su Telegram. Anche se gli investigatori della polizia postale di Torino sospettano che scambiasse come gli altri materiale pedopornografico sui canali Telegram segreti dove circolano milioni di foto e video, sono comunque partiti da lui per ricostruire la rete di contatti e seguire quegli indizi che aveva disseminato nel web senza mai preoccuparsi di segnalare davvero, con una denuncia, chi diceva di voler incastrare.