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La Calabria è la regione più povera dell’Unione europea: metà della popolazione a rischio esclusione sociale

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Con quasi la metà della popolazione a rischio povertà, la Calabria è la regione dell’Unione europea a più alto rischio di povertà o esclusione sociale. Fanno peggio solo i territori francesi d’oltremare, ma nel territorio dell’Ue – afferma Eurostat – non c’è area che faccia peggio. Con il 48,6% a rischio di povertà, la Calabria ha popolazione a rischio pari a oltre il doppio della media europea, pari al 21%.

Male anche Campania e Sicilia

E non è l’unica regione d’Italia che si fermi in fondo alla classifica. A poca distanza, ci sono anche Campania (44,4%) e Sicilia (41,4%), vanno meglio Sardegna (32,9%), Puglia (32,2%) e Abruzzo (28,6%), ma tutte rimangono al di sopra della media europea.

Le differenze tra Nord e Sud dell’Italia

In netto contrasto, alcune regioni del Nord Italia, come l’Emilia-Romagna (7,4%) e la provincia autonoma di Bolzano (5,8%), registrano percentuali ben al di sotto del 10%, evidenziando un’evidente spaccatura tra Nord e Sud in termini di benessere socio-economico.

Soffrono di più i Paesi del Sud dell’Unione

Il rischio di povertà, specifica Eurostat, si verifica quando una persona è carente in almeno sette dei 13 elementi individuati dall’istituto statistico per definire una situazione di deprivazione sociale o ha lavorato non oltre il 20% del tempo che potenzialmente avrebbe potuto impiegare. Lo scorso anno, stima l’ufficio statistico dell’Ue, in 19 regioni la quota di persone a rischio di povertà o esclusione sociale è stata di almeno il 35%. La maggior parte si concentra tra Bulgaria, Grecia sud-occidentale, Spagna meridionale, regioni molto periferiche della Francia (dati del 2022), Italia meridionale e Romania orientale e meridionale.

 

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