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I tre giorni liguri di Schlein per Orlando: “Questa regione merita un nuovo inizio”. Ma sulla campagna calano gli assi tutti i partiti

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«La Liguria merita un nuovo inizio dopo la stagione di malgoverno della destra e il triste epilogo della giunta Toti, che ha tenuto bloccata per mesi la regione mentre le liste d’attesa si allungavano». È la segretaria nazionale dem Elly Schlein, con il «grandissimo in bocca al lupo» a Andrea Orlando con cui ieri al Nazareno ha aperto la direzione nazionale del Pd, ad aprire idealmente i giochi dell’ultima settimana di corsa alle Regionali liguri. Quello atteso il prossimo fine settimana è del resto il primo dei tre voti regionali d’autunno, il mese prossimo seguiranno quelli in Emilia Romagna e Umbria, e per questo pare il più importante. E che proprio per questo, di qui al giorno del silenzio elettorale, sabato prossimo, farà della regione il primo terreno di scontro tra le forze politiche del Paese.

Un duello a puntate che venerdì prossimo si replicherà a distanza minima, nel perimetro del centro di Genova, con le due manifestazioni di chiusura della campagna di centrodestra e centrosinistra. Gli uni ai Magazzini del Cotone, al Porto Antico, dove con i leader nazionali (Meloni, Salvini, Tajani) si celebreranno pure i due anni del governo di Giorgia Meloni. Gli altri in una piazza ancora da definire, sul palco i leader del fronte progressista che già ieri si sono ritrovati a Roma per manifestare insieme sul caso Stellantis.

In attesa dell’ultimo atto del duello in corso tra i partiti della maggioranza di governo e quelli di opposizione, e tra Marco Bucci e Andrea Orlando, in questi giorni la volata finale delle campagna elettorale infittirà l’agenda di coalizioni e candidati. Lanciata da Roma la campagna di recupero voti nel Tigullio, dove i sondaggi dicono il centrosinistra sarebbe in svantaggio e dove non per caso oggi è attesa la stessa Schlein: oggi alle 19,30 a Recco alle 20,30 in piazza Bo, a Sestri Levante, domani sarà con Orlando e Stefano Bonaccini a Imperia alle 21 e prima a Arenzano (alle 11) e Cairo Montenotte (alle 18), lunedì a Sanremo (8,30 al Mercato dei fiori), Imperia (10,30) e alle 16,30 di nuovo a Genova, a Sestri Ponente.

A fare campagna per il candidato progressista sono attesi poi, tra gli altri, la governatrice grillina della Sardegna Alessandra Todde e Pier Luigi Bersani (oggi alle 15 al Sivori di Genova), i leader rossoverdi Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (alle 18 a Savona, in piazza Pertini), gli eurodeputati dem Alessandro Zan (ieri a Genova per lanciare la corsa del segretario metropolitano del Pd, Simone D’Angelo) e Brando Benifei (oggi alle 18 al Ducale insieme a Gianni Cuperlo e il capolista della lista Orlando, Marco Ansaldo), Carlo Calenda lunedì prossimo, il 21.

I calendari sono movimentati anche a destra, però. Questo pomeriggio in piazza Pilo a Sestri Ponente si ritroveranno Bucci, Matteo Salvini e il suo vice al Mit, Edoardo Rixi. Che poi replicheranno tra Albenga, Imperia e Zuccarello. Domani mattina, alle 10 all’Hotel Bristol di Genova, a lanciare la corsa di Bucci è atteso in quota FdI il presidente del Senato Ignazio La Russa. Una presenza che non è passata inosservata in Anpi.

Da dove in queste ore si chiede alla seconda carica dello Stato di «rimanere fuori dalla campagna elettorale», perché «dato il suo ruolo dovrebbe essere super partes: fare campagna non rientra nelle sue prerogative, né nello spirito dell’articolo 54 della Costituzione». E a Bucci «di prendere le distanze dal generale Roberto Vannacci», il neo parlamentare europeo in quota Lega che anche a Sarzana, nei giorni scorsi, è tornato ad ammiccare all’elettorato di estrema destra invitando a tracciare sul nome del sindaco sulla scheda elettorale la “decima”, la X simbolo della Decima Mas.

«Noi chiediamo al candidato Bucci, sindaco di Genova città decorata di Medaglia d’Oro per il ruolo svolto ed il grande prezzo di vite umane pagate nella lotta di Liberazione dalle forze del nazifascismo, in cui la famigerata X Mas si distinse per gli omicidi e le torture proprio nel nostro territorio, – è la richiesta dell’associazione partigiani – se condivide tale dichiarazione o se ne prende le distanze come l’etica di chi presiede il Comitato Permanente richiederebbe».

 

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