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Da Carlo Nordio a Matteo Salvini, continua l’attacco alla magistratura da parte della maggioranza. Il ministro della Giustizia, a margine di un convegno a Palermo, interviene sul caso dei trattenimenti dei migranti in Albania: “La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza che non condividiamo e riteniamo addirittura abnorme – spiega -. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di altissima politica. Prenderemo dei provvedimenti legislativi“.
“Queste decisioni inoltre rischiano di creare incidenti diplomatici, perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi – prosegue il ministro – se noi ritenessimo che non sono sicuri i Paesi dove vigono delle regole che noi abbiamo ripudiato come la pena di morte allora anche gli Stati Uniti non sarebbero sicuri. Queste sono questioni di alta politica e non possono, non devono e non saranno essere lasciate alla magistratura”.
Meloni furiosa sfida le toghe: “Ci fanno opposizione”. I Paesi sicuri scelti per decreto
Secondo Nordio, “se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”.
Sul tema più generale del rapporto tra governo e magistratura, Nordio esclude l’esistenza di un clima di tensione: “Ho ricevuto varie volte i componenti dell’Anm. Abbiamo ovviamente idee diverse su molte cose e abbiamo sempre cercato di convergere su quelle che ci uniscono per una maggiore efficienza della giustizia. Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo cui appartengo dichiari guerra alla magistratura, cosa che non è e non sarà mai”.
Salvini: “Mobilitazione contro la magistratura politicizzata”
“Questa mattina Matteo Salvini ha convocato con massima urgenza un Consiglio federale della Lega dopo “l’attacco all’Italia e agli italiani sferrato da una parte di magistratura politicizzata”. Il riferimento è al provvedimento sul caso Albania e al processo Open Arms”. Così una nota della Lega.
“Nei prossimi giorni – prosegue la nota – la Lega presenterà nei comuni italiani mozioni per ribadire la necessità di difendere i confini, mentre sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre ci saranno gazebo in tutte le città italiane in vista della sentenza Open Arms in agenda a Palermo il giorno 20 dicembre. Per Salvini, “chi impedisce di difendere i confini mette in pericolo il Paese””.
Caso Albania, verso un decreto legge in Cdm
Un decreto legge da varare lunedì in Consiglio dei ministri, quindi operativo dall’indomani. Questo, confermano fonti dell’esecutivo, il veicolo normativo a cui si lavora per la “soluzione” di cui ha parlato ieri la premier Giorgia Meloni dopo la decisione del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Il decreto legge, si apprende, dovrebbe tra l’altro rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco.
Musumeci: “Magistratura di sinistra vuole dettare regole”
“Questo è un governo che dà fastidio a tanti poteri forti, dà fastidio a una certa massoneria, dà fastidio a quella parte della magistratura che continua a restare ostile, quella magistratura di sinistra che non ha perso il vizio si pretendere e dettare le regole invece di applicare le leggi. Quello che è accaduto nelle ultime 24 ore è un fatto davvero allarmante, che deve non solo preoccuparci ma ci deve stimolare a essere presenti alle proprie responsabilità”. Così il ministro Nello Musumeci parlando (in videocollegamento) alla manifestazione sui due anni di governo, a Palermo.
Salvini al Tg1: “Se uno dei 12 migranti stupra paghino i giudici”
“Qualora fossi condannato, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare. Lo stesso vale per l’accordo con l’Albania. Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse, uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato che li ha riportati in Italia? Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i propri errori, i magistrati non pagano mai”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini intervistato al Tg1.
“Quindi, io rispetto la magistratura, ci sono più di 9 mila magistrati in Italia. Una piccola parte di questi fanno politica, usano il tribunale come un centro sociale”, ha aggiunto.
Anm, le norme sono obbligatorie anche con altre soluzioni
“Nessuno scontro da parte della magistratura, solo l’applicazione di norme che sono cogenti non solo per i magistrati ma per gli Stati. Quindi lo saranno anche per il governo nel momento in cui – come è stato annunciato – si appresta a trovare nuove soluzioni”. Così il presidente Giuseppe Santalucia a margine di un convegno a Pesaro.
Pd: “Rai trasformata in megafono propaganda becera di Salvini”
“Oggi il ministro della Giustizia. Stasera il vicepremier. Siamo all’attacco frontale ai poteri dello Stato e allo stato di diritto. Attaccare la magistratura è grave, farlo in prima serata dalla prima rete del servizio pubblico, se possibile, è ancora più grave. La Rai stasera si è trasformata in palcoscenico di Matteo Salvini che, a nome del governo, fa un comizio delirante di quattro minuti contro ogni principio costituzionale”. Lo affermano i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato Chiara Braga e Francesco Boccia e il capo delegazione al Parlamento europeo Nicola Zingaretti.
“La prima azienda culturale del Paese non può trasformarsi in un megafono per la propaganda becera e populista di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Un megafono che amplifica messaggi anticostituzionali che mirano a minare l’equilibrio dei poteri previsto dalla Carta Costituzionale”, concludono gli esponenti del Pd.