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“Ho qualcosa che si muove nell’occhio”, così un un uomo di origine camerunense si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Camposampiero (Padova). Ma l’uomo non aveva una semplice infiammazione dell’occhio bensì un’infezione rarissima che di solito si studia sui manuali di medicina, ossia la loiasi, provocata da un verme parassita dell’uomo chiamato Loa Loa.
Loa Loa: cos’è e sintomi
Il verme Loa Loa è limitato alla zona delle foreste pluviali dell’Africa occidentale e centrale, ha una forma cilindrica e filiforme e si trasmette all’uomo tramite una punta di tafano. I professionisti del pronto soccorso hanno capito che l’uomo poteva avere un parassita, perché riferiva di sentire che si muoveva qualcosa nell’occhio e mostrando come segni sintomatici un iperemia congiuntivale, oltre a lacrimazione, prurito, edemi alle caviglie e ai polsi, come riferiscono le testate locali.
L’intervento
Gli operatori hanno così inviato il paziente al team degli oculisti diretti da Marco Tavolato, che hanno operato l’uomo, rimuovendo il verme, dopo aver addormentato l’intruso all’interno dell’occhio stesso. Le indagini effettuate dal team dell’Uoc Laboratorio Analisi, diretto da Anna Maria Leo, hanno confermato che il verme appartenesse alla famiglia Loa Loa.
Il premio
Le indagini condotte sul sangue del paziente hanno permesso allo staff dell’Uoc Laboratorio Analisi della Ulss 6, di aggiudicarsi, nell’ambito del 56° Congresso Nazionale SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica) – Medicina di Laboratorio, il primo premio nella categoria “poster”. Grazie al prelievo di sangue fatto al paziente e processato in laboratorio, sono state infatti ritrovate delle tracce di microfilarie (vermi femmina adulti) nel sangue periferico dell’uomo che da ben nove anni non rientrava in Africa, appartenenti proprio alla famiglia Loa Loa. Questo paziente si è così dimostrato il più longevo caso di loiasi, un caso più unico che raro nelle nostre latitudini.