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5 promesse che la tecnologia di oggi non ha mantenuto

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Viviamo ormai in un mondo di nativi digitali. Un mondo nel quale “Google” e “Alexa” sono parole comuni anche tra i bambini, visto che la tecnologia ha permeato ogni angolo della nostra vita.

Eppure, per quanto rapidamente siano cambiate le cose, alcune nuove tecnologie stentano a decollare, nonostante l’hype che può ruotare loro attorno.

Ne abbiamo raccolte 5, che sembravano quasi cosa fatta, chi più chi meno, e che invece sono ancora lì sospese nel limbo, o comunque che non hanno raggiunto la maturità prevista/sperata.

Non è ovviamente un elenco esaustivo, tanto che sono sicuro che ciascuno di voi avrà la sua top 5 personale. Dopo che avrete letto l’articolo, possiamo commentarla insieme sulla nostra pagina Facebook, se volete.

1. Il 5G

La rete 5G si sta diffondendo sempre di più, e questo è senz’altro positivo, ma quali sono stati i suoi reali benefici per gli utenti?

Qualcuno potrebbe dire “la maggiore velocità di download“, che è probabilmente una delle cose più tangibili, ma siamo ancora lontani dalle promesse di superare agilmente il Gbps ovunque.

E poi cosa ce ne faremmo di avere tutta quella velocità adesso? Dove sono i tanti servizi che il 5G doveva portare con sé? La smart city, il cloud computing / cloud gaming, il controllo remoto: tutti servizi presenti solo in teoria, ma in pratica ancora non certo mainstream.

Ora come ora, il 5G è solo un boost di velocità rispetto al 4G, del quale la maggior parte delle persone possono tranquillamente fare a meno.

E sia chiaro che sul fronte del business valgono esattamente le stesse considerazioni, con investimenti rallentati e rivoluzione rinviata. E le previsioni sono piatte almeno fino al 2029.

2. Le fotocamere sotto al display

Dopo anni di notch e fotocamere letteralmente forate dentro al display, sembrava che il sogno di avere degli smartphone “tutto schermo” fosse finalmente prossimo.

Le prime fotocamere sotto al display, quindi invisibili a occhio nudo, si stavano facendo largo, e da lì a poco tutti i produttori le avrebbero impiegate su larga scala.

Peccato che la realtà sia ben diversa, perché a oggi troviamo questo tipo di fotocamere giusto in qualche pieghevole e poco altro.

La ragione è molto semplice: la qualità; e probabilmente anche i costi e i compromessi da affrontare.

La fotocamera sotto al display è il classico esempio di gioco che non vale la candela.

E sinceramente, visto che ormai è passato un lustro, iniziamo proprio a dubitare che questa tecnologia prenderà mai piede, visto anche che tutti si sono abituati a fori, isole, notch o qualsiasi altra cosa interrompa la continuità del display, e che nessun produttore ha più mostrato avanzamenti significativi in tal senso.

3. I pieghevoli

Prima che qualcuno si indigni perché possiede un pieghevole e ci si trova benissimo, permettetemi di chiarire: non ho nulla contro gli smartphone pieghevoli (anzi, andate pure a leggere la nostra raccolta con i migliori pieghevoli e sono sicuro troverete ottimi modelli)

Che siano a conchiglia o a libretto, i pieghevoli hanno un loro perché e sono senz’altro maturati al punto da avere un loro mercato e una loro dignità. Non sono più insomma degli “esperimenti”, dei tentativi: sono una vera e propria tipologia di prodotto affermato.

Detto questo, il sogno di avere smartphone pieghevoli un po’ ovunque e che questo tipo di display prendesse in qualche modo il sopravvento su quelli tradizionali è stato ampiamente ridimensionato. E anche in questo caso non vediamo come le cose potrebbero cambiare nel prossimo futuro.

Gli smartphone pieghevoli sono nati per una nicchia, e per quanto si sia allargata ancora non ne sono usciti.

Tra costi di produzione e fragilità degli schermi pieghevoli, che comunque sono ricoperti in plastica e non in vetro, sono dispositivi che non sono tanto pensati per le masse, quanto piuttosto per una nicchia; magari non proprio piccolissima, ma comunque minoritaria rispetto al resto del mercato.

E soluzioni ancora più avveniristiche non si vedono al momento nemmeno dietro l’angolo, giusto per chiarire.

4. La realtà virtuale

La realtà virtuale è giunta probabilmente alla sua terza seconda giovinezza, e ogni volta sembrava la volta buona, e ogni volta… non è stata la volta buona!

Nemmeno Vision Pro è riuscito a sovvertire l’ordine delle cose (e se non ce l’ha fatta Apple la dice lunga) per una serie di fattori che anche in questo caso non cambieranno a breve.

Da una parte c’è il costo, ma in realtà il problema non è nemmeno tanto quello perché le soluzioni di Meta sono senz’altro più economiche ma efficaci, dall’altro c’è la carenza di impieghi concreti di questo tipo di tecnologia, che è sempre apparsa come non del tutto matura per i tempi che corrono, sia lato software che hardware.

Ci sono infatti ancora troppi vincoli che impediscono di immergersi totalmente e soprattutto liberamente nel mondo virtuale, e al contempo questo penalizza le esperienze che vengono realizzate, perché è chiaro che finché non ci sono gli utenti in massa non c’è nemmeno incentivo da parte degli sviluppatori a creare qualcosa di nuovo.

Ho realizzato ora che “Il Tagliaerbe” è del 1992. E improvvisamente mi sento molto vecchio.

5. La guida autonoma

Sì, la guida autonoma ha senz’altro fatto tanti passi in avanti, ma tra quello e le auto volanti di Ritorno al Futuro ancora ce ne corre!

E prima di immaginarsi un mondo in cui le auto guideranno davvero da sole, in sicurezza, quanto dovrà passare ancora? Vogliamo fare una scommessa?

Non voglio fare il disfattista, sia chiaro.

La guida autonoma è una tecnologia estremamente complessa, con un numero di variabili che dà il mal di testa solo a pensarci; e per di più ci sono in gioco la sicurezza e la vita delle persone, non proprio bruscolini.

In questo discorso potremmo poi inserire il rinnovo del parco macchine, il rincaro delle autovetture, il passaggio all’elettrico, le normative che logicamente cambiano da paese a paese, e chi più ne ha più ne metta.

È insomma uno scenario estremamente complesso, e proprio per questo è anche difficile che ci siano evoluzioni significative in tempi brevi e che poi queste siano universali.

Stiamo insomma andando in parte nella direzione che i film di fantascienza si erano immaginati, ma con tempi estremamente più lenti. E non iniziamo nemmeno a parlare delle auto volanti!

 

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